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Borsa svizzera si conferma in netto ribasso, -3%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera si conferma anche nel pomeriggio in netto ribasso: alle 15.15 l’indice dei valori guida SMI segnava 8522,28 punti, in flessione del 2,96% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva il 2,80% a 8708,70 punti.

“L’atmosfera è chiaramente peggiorata”, ha commentato un operatore. In mattinata si è sfiorato addirittura il panico, ma nel frattempo la situazione sembra essersi stabilizzata.

Ai fattori di incertezza legati ai tempi del rialzo dei tassi negli Usa si sono aggiunti lo scandalo Volkswagen, il calo delle esportazioni in Svizzera e il franco che è tornato a rafforzarsi, con il corso dell’euro che sta puntando verso 1,08. I volumi di contrattazione solo elevati.

Particolarmente in fermento è il comparto farmaceutico, dopo che la candidata alla presidenza americana Hillary Clinton ha annunciato un piano per far fronte all’aumento – giudicato “vergognoso”- dei prezzi dei medicinali. A farne le spese in Svizzera sono Novartis (-3,61%), Roche (-2,13%) e Actelion (-3,20%).

Stanno scivolando all’indietro anche i valori maggiormente esposti ai cicli economi come ABB (-2,43%), Adecco (-2,72%), Geberit (-2,51%) e – particolarmente dipendente dalla congiuntura nei paesi emergenti – LafargeHolcim (-4,73%). Nel segmento del lusso gli ultimi dati sull’export orologiero non aiutano Swatch (-3,60%) e Richemont (-2,38%).

L’ondata di vendite non risparmia peraltro i bancari UBS (-2,82%), Credit Suisse (-3,51%) e Julius Bär (-3,26%). Nel comparto assicurativo Zurich (-3,41%) insiste nel trend negativo avviato già ieri e appare ancora peggio orientata di Swiss Re (-2,65%).

Non riescono a contrastare la corrente generale nemmeno i titoli spiccatamente difensivi come Nestlé (-2,30%) e Swisscom (-1,46%).

Nel mercato allargato gli occhi sono puntati su Sunrise (+1,08%), che ha annunciato un taglio occupazionale. La vicenda Volkswagen mette inoltre sotto pressione i fornitori dell’industria automobilistica quali Autoneum (-5,70%), Feintool (-2,69%) e Georg Fischer (-2,74%).

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