Borsa svizzera vira in negativo
(Keystone-ATS) I dati deludenti sul mercato del lavoro negli USA deprimono la borsa svizzera che a due ore dalla chiusura vede l’indice SMI dei principali titoli virare in negativo (-0,99%) a 8’426,46 punti, mentre l’indice complessivo SPI arretra dello 0,94% a quota 8’598,60.
Il Dipartimento del Lavoro ha indicato che l’economia americana ha creato in settembre 142.000 posti di lavoro, un dato inferiore alle attese degli analisti, che scommettevano su 201.000 posti.
Rivisti al ribasso, inoltre, i dati di luglio e agosto: in agosto sono stati creati 136.000 posti invece dei 173.000 inizialmente stimati. In luglio i posti creati sono stati 223.000, meno dei 245.000 previsti in precedenza. Il tasso di disoccupazione, calcolato su una diversa base statistica, resta al 5,1%.
Il dato USA sul lavoro era molto atteso dagli investitori, che speravano di ricavare informazioni più chiare sulla tempistica di un eventuale rialzo dei tassi da parte della Banca centrale. Le statistiche annunciate oggi aggiungono tuttavia un’ulteriore dose di incertezza.
Secondo il presidente della Fed di Chicago John Williams il ritocco verso l’alto dei tassi potrà intervenire ancora quest’anno, ma prima di agire la Banca centrale americana vuole vedere solidi progressi sul fronte dell’occupazione.
Il dollaro ha intanto perso vigore verso l’euro e la valuta elvetica: ieri sera il vice presidente della Banca nazionale svizzera Fritz Zurbrügg ha ribadito che l’istituto è come in passato pronto a intervenire sui mercati per indebolire il franco. Zurbrügg ha anche detto che l’introduzione di tassi negativi è una misura limitata nel tempo.
Sulla piazza zurighese UBS (-0,44%) ha cancellato i guadagni messi a segno in mattinata. Credit Suisse(+0,09%) si mantiene a galla mentre resiste Julius Bär (+1,50%). Intonazione negativa per i pesi massimi difensivi, con il colosso dell’alimentare Nestlé a -0,68%. Tra i farmaceutici Novartis scende dell’1,18% e Roche dell’1,71%.
