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Borse europee in rosso; pesa Spagna, divisioni su unione bancaria

(Keystone-ATS) La crisi dei debiti sovrani nell’eurozona ritorna a preoccupare i mercati. Le Borse del Vecchio Continente archiviano la prima seduta della settimana tutte in rosso, depresse dalla perenne incertezza della Spagna, ancora indecisa se ricorrere o meno allo scudo antispread della Banca centrale europea (Bce), dalle divisioni che sono emerse tra Berlino e Parigi nell’ultimo weekend sull’unione bancaria in Eurolandia e dalle rinnovate tensioni sulla Grecia, con il buco nelle casse di Atene che, secondo la Troika, sarebbe il doppio rispetto a quanto preventivato.

A peggiorare il quadro hanno contribuito anche alcuni dati macroeconomici provenienti dalla Germania, risultati peggiori delle previsioni. L’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, a settembre ha registrato una flessione per il quinto mese di fila, calando a 101,4 da 102,3 di agosto, contro attese per un rialzo, e toccando il livello più basso da marzo 2010.

Così Madrid cede l’1,12% ed è la peggiore tra le piazze europee, seguono quindi Parigi (-0,95%), Milano (-0,78%), Francoforte (-0,52%) e Londra (-0,24%).

Sul mercato dei titoli di Stato lo spread tra il Btp italiano e il Bund tedesco chiude vicino ai 350 punti base (349), dopo essere salito nel corso della giornata fino a 359 punti. Il differenziale della Spagna si attesta a 412 punti base col rendimento dei Bonos al 5,68%.

“Le autorità spagnole devono prendere una decisione su un eventuale salvataggio. Non è una decisione semplice ma restare nell’incertezza è molto rischioso”, ha avvertito il commissario europeo alla concorrenza Joaquin Almunia.

E il presidente dell’Unione europea, Herman van Rompuy, ha lanciato un appello ai leader dell’Ue affinché “non si perda il senso di urgenza” per risolvere la crisi della zona dell’euro. “Constato una tendenza a dimenticare il senso di urgenza sia nelle politiche a breve che a medio lungo periodo”, ha detto, sottolineando che “finché 25 milioni di persone stanno cercando un lavoro e finché non abbiamo stabilizzato pienamente l’euro, non possiamo sederci”.

Negli ultimi giorni sono aumentati i timori per i tempi di approvazione della supervisione unica bancaria, pilastro fondamentale della futura unione bancaria. Su questo tema infatti sembra si sia incrinato l’asse franco-tedesco. Mentre Parigi preme affinché si faccia in fretta, Berlino chiede tempo perché venga realizzata con la “qualità” necessaria.

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