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Borse in ripresa, ignorato allarme Fitch

(Keystone-ATS) Il sereno dopo la tempesta. I mercati hanno sospeso oggi il giudizio negativo emesso ieri sulla Tobin Tax proposta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente francese Nicolas Sarkozy, nonostante l’allarme di Fitch sull’Italia, che, a detta dell’agenzia, potrebbe essere oggetto di una revisione al ribasso del rating.

Un taglio che invece non dovrebbe riguardare la Francia, che può così continuare a fregiarsi della tripla A. Ancora elevata la tensione sui titoli di stato del Belpaese.

Lo spunto oggi è arrivato dagli Usa, dove Alcoa ha aperto le danze delle trimestrali in linea con le attese degli analisti, ma da Milano la rimonta di Unicredit (+6,6%) e soprattutto dei diritti sull’aumento di capitale (+80,8%) hanno rassicurato non poco i mercati.

Così gli investitori hanno puntato sull’economia reale, dimenticando per un giorno le grandi questioni del debito pubblico europeo, che non risparmiano più neanche la Germania. Deutsche Bank prevede per l’anno appena cominciato una recessione e un calo dell’occupazione, con la principale economia europea in decrescita nei primi due trimestri dell’anno. Secondo la banca di Francoforte, le esportazioni tedesche risentiranno infatti dei programmi di risparmio che stanno mettendo in atto i partner europei più deboli.

Oramai, secondo il commissario europeo agli affari economici Olli Rehn, si è scatenato un circolo vizioso che vede l’Europa alle prese con “riforme strutturali profonde” che richiedono tempo per essere avviate, mentre “i mercati tendono ad essere impazienti”, ma “l’impazienza può mettere a repentaglio la stabilità finanziaria”

Un’impazienza che però oggi gli investitori hanno dimostrato di saper mettere da parte al minimo segnale di ripresa dell’economia reale. Il colosso dell’alluminio Alcoa infatti non ha deluso gli analisti, che prevedevano una perdita in linea con il dato effettivo.

Complici anche le quotazioni in ripresa dei metalli, hanno corso oggi i titoli delle materie prime, con un rialzo del 3,3% per l’indice di settore. Gli acquisti hanno interessato anche le auto, con Volkswagen (+3,2%) che prevede di incrementare la propria quota mondiale e con le ipotesi di una alleanza tra Fiat (+5,5%) e Peugeot (+5,6%), smentita però direttamente da Sergio Marchionne.

Quanto agli indici di borsa, Milano (+3,08%) ha guidato le piazze continentali seguita da Parigi (+2,6%) e Francoforte (+2,4%).

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