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Brasile: proteste, un milione in piazza a San Paolo

(Keystone-ATS) Prova di forza delle opposizioni che hanno portato oggi in piazza più di un milione di persone in quasi 50 città del Brasile per protestare pacificamente contro il governo di sinistra, la corruzione della classe politica e per chiedere l’impeachment della presidente Dilma Rousseff.

I primi a scendere in piazza sono stati gli indignados di Brasilia, Rio de Janeiro e Belo Horizonte. In queste tre grandi città la partecipazione non è stata però massiccia: meno di 100 mila persone hanno aderito all’invito lanciato sui social network dalla galassia di movimenti della società civile con ideologie e istanze differenti, ma uniti dalla lotta contro la corruzione politica emersa prepotentemente con l’ultimo scandalo di tangenti versate dal monopolista petrolifero pubblico Petrobras ai partiti e politici.

Il più colossale scandalo di mazzette a politici brasiliani, secondo la procura generale. Che ha già fatto finire sotto inchiesta 54 politici di governo e opposizione, tra i quali anche i presidenti di Camera e Senato. Oltre ad aver fatto scattare le manette ai polsi di una cinquantina tra manager, imprenditori, banchieri e affaristi.

La marcia più imponente è stata quella di San Paolo, dove secondo la polizia un milione di persone si sono ammassate lungo l’Avenida Paulista. San Paolo, cuore finanziario del Brasile e feudo elettorale delle opposizioni di centrodestra che vorrebbero mettere in stato d’accusa la presidente Rousseff, si è colorata di giallo e di verde, i colori delle bandiere nazionali e delle magliette dei manifestanti, che hanno sfilato gridando slogan contro Dilma “la comunista” e il governo.

La presidente, che non è stata coinvolta personalmente nello scandalo Petrobras, ha difeso oggi il diritto di ogni brasiliano a manifestare in maniera pacifica, ma ha avvertito nei giorni scorsi che “non esiste un terzo turno elettorale: ci sono stati il primo ed il secondo, l’impeachment non è il terzo”. (atsi)

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