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Brasile: Rousseff, ex guerrigliera ora presidente

(Keystone-ATS) BRASILIA – Dilma Rousseff, l’ex guerrigliera uscita vincitrice dalle elezioni dello scorso ottobre, è da oggi la prima presidente donna del Brasile. Rousseff punterà sullo stesso grande obiettivo del suo predecessore, l’iper-popolare Luiz Inacio Lula da Silva: “La lotta contro la povertà estrema”, ha sottolineato lei stessa nel suo primo discorso da capo dello stato, nel quale non sono mancate le lacrime per l’emozione.
Spesso accompagnata da Lula, la Rousseff (63 anni, economista) è stata la protagonista assoluta delle lunghe cerimonie di insediamento. Vestita con un tailler bianco, Dilma ha tra l’altro sfilato sotto la pioggia in una Rolls Royce nera decapottabile (in Brasile è piena estate), accompagnata dalla figlia Paula, lungo la Spianata dei Ministeri, progettata da Oscar Niemeyer, per un grande bagno di folla.
Due i momenti più emozionanti del discorso della nuova presidente, ex guerrigliera di sinistra: quello nel quale ha citato la figura di Lula “che rimarrà nei nostri cuori”, e quello con il “commosso omaggio” ai brasiliani che in passato hanno lottato contro la dittatura militare nel paese.
Sia nei saluti e applausi della gente sia nelle immagini trasmesse dalle tv, Lula ha ripetutamente finito per sovrapporsi alla Rousseff: l’ormai ex ‘presidente-popolare’ lascia infatti il potere al vertice della popolarità, visto che se ne va con il sostegno dell’87% dei brasiliani.
Al termine delle cerimonie si è svolto il giuramento dei ministri del nuovo governo: tante le donne, anche con incarichi importanti. Tra loro la nuova ministra della cultura, l’attrice e compositrice Ana de Hollanda, sorella di Chico Buarque, uno dei ‘grandi’ della musica brasiliana.
Oltre a sottolineare l’importanza della stabilità dell’economia del Brasile – uno dei colossi del mondo con una popolazione pari a 191 milioni di abitanti – la Rousseff ha rilevato di voler puntare su “un paese vincente, che dia certezze: vogliamo consolidare il modello di Lula, che ha cambiato il modo di pensare e di governare il Brasile”.
“Per raggiungere questi obiettivi – ha concluso – mi baserò su quello che è stato il pilastro del governo di Lula, e cioè sulla forza dei poveri”.

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