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Bruxelles: procura, arrestati Abrini e Krayem e altri 3

(Keystone-ATS) Cinque persone sono state arrestate nel corso delle operazioni anti-terrorismo a Bruxelles. Due di questi sono Mohammed Abrini e Osama Krayem. Lo ha confermato la Procura federale.

Le indagini proseguono per determinare se si tratti rispettivamente dell'”uomo col cappello” dell’attacco all’aeroporto di Bruxelles e della quarta persona vista nella metro a Pétillon con Khalid El Bakraoui prima che si facesse esplodere a Maelbeek.

La notizia del fermo dei “pezzi da 90” degli attentati di Parigi e Bruxelles, costati la vita a 162 persone, era circolata già nel pomeriggio sui media, secondo informazioni delle emittenti televisive RTBF e VRT.

Dietro le sbarre sono finiti Mohammed Abrini (il complice di Salah Abdelsam a Parigi, che dovrebbe essere anche “l’uomo col cappello” dell’aeroporto di Bruxelles) Osama Krayem (il “quarto uomo” anche lui già ricercato per Parigi e che si è assicurato che Khalid El Bakraoui si facesse esplodere nella metro a Maelbeek) e Abu Amrid (nome finora ignoto ma che sarebbe la vera “mente” dietro gli attentati).

Abrini, come Salah, è stato preso a due passi da casa, in piazza Alberto I ad Anderlecht, quartiere di Bruxelles a pochi passi dalla Gare du Midi e da Molenbeek.

Una lunga caccia che, dopo le critiche, ha ridato lustro all’immagine dell’intelligence belga, di cui l’ultima calcolata mossa è stata ieri la diffusione da parte della Procura federale belga del percorso del “terzo uomo” dall’aeroporto sino in centro città: forse per far compiere un passo falso ad Abrini e ai suoi complici, facendoli credere al sicuro e non identificati.

La svolta nelle indagini – per una volta non trapelate in anticipo sui media – è arrivata con l’identificazione di diverse tracce di DNA nel covo di Schaerbeek da cui sono partiti i kamikaze per l’aeroporto di Zaventem. Proprio qui è stato ritrovato quello di Abrini e anche quello di Krayem.

L’operazione, dalle immagini sui social, è stata chirurgica: uomini e auto in borghese delle forze speciali hanno messo a terra e bloccato Abrini per strada.

Quel che emerge con chiarezza è lo strettissimo legame tra gli attentati di Parigi e Bruxelles, e lo sfruttamento della crisi dei migranti in Grecia per poter far entrare indisturbati dalla Siria in Europa i combattenti dell’Isis: di fatto un’unica cellula, con diversi attori ma una sola regia, che dopo aver massacrato 132 persone il 13 novembre a Parigi, ha potuto colpire di nuovo il 22 marzo a Bruxelles, uccidendone altre 32. E che, se non ci fosse stata la sparatoria di Forest e l’arresto di Salah, avrebbe forse fatto salire ancora il bilancio di sangue.

Salah era stato a Budapest alla stazione di Keleti a recuperare due uomini, di cui uno era Mohammed Belkaid, l’algerino ucciso a Forest che usava il falso nome di Samir Bouzid ed è stato coinvolto a Parigi. E l’altro era Najim Laachraoui, alias Soufiane Kayal, kamikaze di Zaventem e basista in Parigi.

Abrini aveva invece accompagnato l’amico d’infanzia Salah a Parigi l’11 novembre, alla guida della Clio nera usata per gli attacchi.

Ricercato, mai preso, passa in azione in prima persona a Bruxelles dove diventa “l’uomo col cappello”, che veste insieme a grossi occhiali per dissimulare il suo volto che, sapeva, era noto: aspetta che Laachraoui e Ibrahim El Bakraoui si facciano esplodere, e se ne va, indisturbato, percorrendo a piedi oltre 10 chilometri.

Krayem, la cui foto diffusa sui media lo ritrae in mimetica, kalashnikov in mano e bandiera nera dell’Isis sullo sfondo, entra in Europa via Leros con un falso passaporto siriano a nome di Naim Al Hamed insieme ad Amine Choukri, arrestato insieme a Salah e che Salah va a prendere in ottobre in Germania.

Krayem ha un ruolo in Parigi ed è l’uomo che si occupa dello ‘shopping’ a Bruxelles: acquista, ripreso dalle camere di sorveglianza del centralissimo centro commerciale City2, i borsoni utilizzati per le bombe. E sempre lui è il “quarto uomo” che, alla stazione della metropolitana Pétillon, a Bruxelles, è ripreso di nuovo dalle telecamere che filmavano Khalid, che quattro fermate dopo si farà saltare in aria a Maelbeek.

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