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Cambogia: processo Khmer; Duch ammette responsabilità

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 novembre 2009 - 10:01
(Keystone-ATS)

BANGKOK - Prendendo la parola dopo la richiesta di 40 anni di reclusione formulata dall'accusa, Kaing Guek Eav - il "compagno Duch", responsabile della prigione di Tuol Sleng durante il regime dei Khmer rossi - ha riconosciuto di "essere stato un membro delle forze di Pol Pot, e di conseguenza di essere psicologicamente responsabile, di fronte all'intera popolazione cambogiana, per le anime dei morti".
Duch (si pronuncia "Doik"), che aveva già chiesto più volte perdono per la morte di 15 mila persone nel carcere-simbolo del genocidio cambogiano, ha aggiunto di essere "profondamente rammaricato e colpito da una distruzione di scala così ampia". Nonostante l'apparente pentimento, Duch, 67 anni, si è anche però sempre difeso sostenendo di non aver avuto altra scelta che eseguire gli ordini, altrimenti sarebbe stato ucciso.
La fine del processo, il primo contro un ex membro del regime costato 1,7 milioni di morti, è prevista per marzo 2010.

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