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Campagna anti frontalieri: governo ticinese si distanzia

(Keystone-ATS) BELLINZONA – Il governo ticinese ha ufficialmente criticato oggi la campagna di affissioni pubblicitarie antistranieri in atto nel cantone, che sta suscitando reazioni negative anche all’estero.
La campagna contro “l’invasione del frontalierato” in corso in Ticino è attuata con una serie di manifesti firmati “balairatt.ch”, che raffigurano tre tipi di “ratti” sgraditi: uno vestito da operaio edile frontaliero, uno da ladro proveniente dalla comunità europea ed uno che rappresenta il cosiddetto scudo fiscale, del ministro italiano dell’economia e delle finanze Giulio Tremonti.
In una nota odierna il Consiglio di Stato “tiene a prendere le distanze dalla campagna e a stigmatizzare il messaggio che essa veicola, genericamente offensivo nei confronti di cittadini stranieri”. Il governo ticinese ricorda anche “il contributo dei cittadini stranieri alla crescita della nostra comunità, sia sul piano dell’economia privata (edilizia, turismo) sia ad esempio, nell’ambito del funzionamento delle strutture sociosanitarie”.
La campagna di affissione ha suscitato anche la reazione dei sindacati, sia italiani che ticinesi.
Il sindacato italiano Cgil “farà una campagna di informazione spiegando ai ticinesi che senza i frontalieri le loro aziende sarebbero in difficoltà o chiuderebbero” ha detto oggi all’agenzia di stampa italiana ANSA il segretario nazionale dei lavoratori frontalieri della CGIL, Claudio Pozzetti. Pozzetti ha poi affermato che intende chiedere “al Governo del Canton Ticino di intervenire”. Parlando poi dei colleghi elvetici, ha rilevato che “i sindacati svizzeri ci sono sempre stati solidali e si è sempre agito insieme”.
In precedenza il parlamentare del PdL Marco Zacchera, che è anche sindaco di Verbania, era già intervenuto a Roma con interrogazioni rivolte al ministro degli Esteri e a quello dell’Economia, denunciando che “nel Canton Ticino è in atto una campagna anti-italiani”, che esprime “un chiaro invito alla “derattizzazione”.
Anche il sindacato Unia Ticino e Moesa ha reagito con indignazione alla nuova “campagna propagandistica di stampo neonazista” in atto in questi giorni in Ticino, ed ha espresso “la sua totale solidarietà ai lavoratori frontalieri e migranti attaccati in maniera così vile e irresponsabile”.
Per Unia “ogni silenzio è complice” di fronte a manifesti e altri strumenti di comunicazione di massa che, utilizzando l’immagine dei ratti, rimandano alla propaganda antisemita del Terzo Reich. Il sindacato si aspetta quindi “una chiara e netta presa di distanze da parte degli ambienti imprenditoriali e politici, oltre che delle autorità ticinesi”.

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