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Caso Epstein: procuratori, Maxwell deve restare in carcere

La donna viene descritta come la complice di Jeffrey Epstein. KEYSTONE/EPA/JASON SZENES sda-ats

(Keystone-ATS) I procuratori di New York che seguono il caso Epstein hanno chiesto al giudice federale di respingere le richieste di Ghislaine Maxwell, la complice del finanziere coinvolto in un giro di abusi sessuali su minorenni e morto suicida in carcere.

Maxwell, arrestata la scorsa settimana, dovrà apparire oggi davanti alla corte. La sua richiesta è quella di essere liberata dietro cauzione di 5 milioni di dollari con l’impegno di consegnare il passaporto e di muoversi solo nell’area di New York sotto il controllo del gps. Gli inquirenti però parlano di pericolo di fuga: “Non ci sarà alcun processo per le vittime se fuggirà e ci sono tutti i presupposti perché lo faccia una volta rilasciata dal carcere di Brooklyn dove è detenuta”.

Nelle carte in cui i procuratori chiedono al giudice di respingere la richiesta di scarcerazione di Ghislaine si spiega come ci siano diversi motivi per sospettare che l’obiettivo della donna sia la fuga. Il giorno dell’arresto, ad esempio, si racconta come invece di rispondere all’ordine degli uomini dell’Fbi di aprire la porta la donna ha tentato di nascondersi chiudendosi a chiave in un locale della casa nel bosco in New Hampshire dove si era rifugiata. I federali l’hanno potuta arrestare solo dopo averla scovata.

Inoltre su un tavolo gli agenti hanno trovato un cellulare rivestito con un foglio di carta di alluminio, un tentativo maldestro – si spiega – di non essere individuata e rintracciata dalle forze dell’ordine. Della sua sicurezza poi si occupavano alcuni ex soldati britannici assunti dal fratello di Ghislaine come guardie del corpo. Una di queste, la più fidata, aveva in gestione una carta di credito attraverso la quale veniva fatto ogni acquisto per conto della Maxwell, carta intestata a una delle società della donna. I procuratori hanno accertato che la complice di Epstein aveva nel 2008 e 2019 almeno 2 milioni di dollari depositati in una banca inglese e 4 milioni di dollari in una banca svizzera. Finanze definite dall’Fbi “opache”.

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