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Caso Hildebrand: ex informatico banca e deputato a processo

(Keystone-ATS) Il gran consigliere turgoviese dell’UDC Hermann Lei e l’ex informatico della banca Sarasin respingono entrambi l’accusa di aver violato il segreto bancario in relazione al “caso Hildebrand”. Al processo tenutosi oggi a Zurigo, i due imputati hanno fatto scaricabarile.

Al dibattimento si è presentato soltanto il politico UDC, mentre l’ex informatico di Sarasin ha presentato una dispensa medica. La sentenza sarà pubblicata il 13 aprile, ha fatto sapere il Tribunale distrettuale della città sulla Limmat.

L’inchiesta si riferisce ai fatti che il 9 gennaio 2012 portarono alle dimissioni dell’allora presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Philipp Hildebrand.

In un primo intervento, il difensore di Hermann Lei ha chiesto il proscioglimento del suo assistito. Il deputato turgoviese, di professione avvocato, è accusato di favoreggiamento della violazione del segreto bancario e si è opposto ad un precedente decreto d’accusa che lo condannava ad una pena pecuniaria con la condizionale e a una multa.

Nei confronti dell’ex informatico della banca Sarasin la pubblica accusa chiede una condanna a dodici mesi con la condizionale per violazione del segreto bancario. Lo specialista informatico è accusato di aver fotografato le schermate di estratti-conto bancari dell’ex presidente della BNS e di aver fornito i dati a Hermann Lei, suo ex compagno di scuola.

Gli imputati si sono scaricati a vicenda la responsabilità su chi abbia effettivamente avuto l’idea di trasmettere ai media i dati confidenziali che riguardavano Hildebrand.

“Il mio assistito non voleva rendere pubblici quei dati”, ma si è rivolto al suo amico d’infanzia Hermann Lei per chiedergli un consiglio da avvocato, ha detto il legale dell’ex dipendente della banca.

“Non ho cercato quelle informazioni”, ha dichiarato da parte sua Hermann Lei, precisando che l’ex amico era “ossessionato dall’idea” di vedere quelle informazioni pubblicate sui media.

Quanto finora accertato è che il 3 dicembre 2011 i due incontrarono Christoph Blocher. L’ex consigliere federale UDC – all’epoca fresco di rielezione in Consiglio nazionale – informò di quanto era venuto a sapere la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey.

Copie di quei documenti furono inoltre pubblicati dalla “Weltwoche” e portarono alle dimissioni di Hildebrand a all’apertura dell’inchiesta. Lo scorso mese di dicembre il Ministero pubblico zurighese ha archiviato il procedimento nei confronti di Christoph Blocher: l’inchiesta non ha rivelato fatti penalmente rilevanti a suo carico.

Le transazioni riportate alla luce dai due accusati riguardavano in particolare l’acquisto di poco più di 500’000 dollari che l’ex moglie di Hildebrand aveva effettuato il 15 agosto 2011, poco prima che la BNS fissasse il cambio minimo di 1,20 franchi per un euro.

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