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Caso Lauber: ok dimissioni, cade procedura destituzione

Michael Lauber potrà andarsene a fine agosto, ma i suoi problemi con la giustizia non sono finiti. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Con l’inoltro delle sue dimissioni per la fine di questo mese, la procedura di destituzione avviata dalla Commissione giudiziaria del parlamento nei confronti del procuratore generale della Confederazione, Michael Lauber, non ha più ragion d’essere.

È quanto indicato oggi dalla stessa istanza in una nota, in cui si precisa che il parlamento potrà decidere su un successore di Lauber in dicembre.

Oltre ad aver approvato le dimissioni anticipate, la Commissione precisa che Lauber avrà diritto a un corrispettivo finanziario per i giorni di vacanza non goduti, secondo la prassi consueta prevista dal diritto in materia di personale.

La Commissione ha preso atto che il procuratore generale della Confederazione ha rassegnato le dimissioni nel rispetto delle disposizioni vigenti e ha proposto di ridurre il termine di disdetta di cinque mesi. Poiché la Commissione ha approvato questa riduzione, Lauber potrà andarsene il 31 agosto. Con le dimissioni, la procedura di destituzione avviata il 20 maggio scorso dalla Commissione giudiziaria “diviene priva di oggetto, motivo per cui oggi l’ha sospesa formalmente con effetto dal primo settembre 2020”.

Stando al comunicato, l’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) provvederà a garantire che, come previsto dalle disposizioni legali, le funzioni di Lauber siano esercitate dall’inizio di settembre dai due sostituti procuratori generali.

La Commissione intende sottoporre all’Assemblea federale la sua proposta per l’elezione del nuovo procuratore generale per il resto del periodo amministrativo nel corso della sessione invernale.

Lauber, i problemi non sono finiti

Con la decisione odierna della Commissione giudiziaria di accogliere le dimissioni del procuratore generale e di interrompere la procedura di destituzione, i problemi per Lauber non sono finiti.

Lo scorso 11 agosto, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (CAG-S) si è espressa infatti a favore della soppressione dell’immunità del procuratore generale, al centro di una vicenda giudiziaria a causa dei suoi incontri con il presidente della Federazione internazionale di calcio (FIFA) Gianni Infantino. Il 24 agosto, toccherà alla Commissione dell’immunità del Nazionale decidere se privare o meno Lauber dell’immunità.

Stefan Keller, il procuratore federale straordinario che si occupa del caso, vorrebbe perseguire Lauber per abuso di autorità, violazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento e istigazione a tali atti. Keller ha inoltre avviato un procedimento penale contro Infantino e il primo procuratore dell’Alto Vallese Rinaldo Arnold, poiché è incaricato di esaminare le denunce penali legate a questa vicenda.

Dall’esame di due incarti relativi agli incontri non protocollati fra il procuratore generale, il presidente della FIFA e il primo procuratore dell’Alto Vallese, sono emersi “segni di un atto di rilevanza penale”, aveva indicato a fine luglio l’AV-MPC.

La vicenda

Lauber aveva incontrato il presidente della FIFA e il procuratore dell’Alto Vallese nel giugno 2017. Secondo quanto dichiarato alla stampa dallo stesso procuratore generale nel novembre 2018, Arnold aveva trasmesso al responsabile dell’informazione del Ministero pubblico della Confederazione il desiderio dell’italo-vallesano Infantino di incontrare il procuratore generale. Al primo incontro tra Infantino e Lauber ha partecipato, secondo quest’ultimo, anche il magistrato vallesano.

Il procuratore generale della Confederazione, travolto dal caso, ha presentato formalmente le sue dimissioni lo scorso 24 luglio per la fine di agosto.

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