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Caso Tinner: TPF rivela l’atto di accusa

(Keystone-ATS) A qualche giorno dall’apertura del processo sul caso Tinner, il Tribunale penale federale (TPF) ha rivelato oggi l’atto di accusa. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) vi richiede pene clementi vista la collaborazione degli accusati con le autorità americane.

L’MPC rimprovera al sangallese Friedrich Tinner e ai suoi figli Urs e Marco di “aver agevolato il programma illegale di armi nucleari di uno Stato ignoto per mezzo di vari atti” e di aver infranto la legge federale sul materiale bellico e il trattato internazionale di non proliferazione delle armi atomiche. Il loro processo inizierà lunedì a Bellinzona. La procedura si svolgerà in modo abbreviato se il TPF darà il suo consenso.

Nel suo atto di accusa l’MPC indica che per Urs Tinner e Marco Tinner – a quest’ultimo viene rimproverata anche la falsità in documenti – proporrà rispettivamente 50 e 41 mesi di prigione. Tenuto conto della lunga detenzione preventiva scontata, tra il 2005 e il 2009, i due fratelli non dovrebbero più tornare dietro le sbarre.

Ciò vale anche per Friedrich Tinner, per il quale il procuratore chiederà 24 mesi di prigione con la condizionale e 780 aliquote giornaliere a 90 franchi. Inoltre i tre imputati dovranno pagare le spese processuali di 400’000 franchi.

Per memoria, i tre Tinner sono accusati di aver collaborato tra il 1998 e il 2003 col “padre” della bomba atomica pachistana Abdul Qadeer Khan. Il procuratore rimprovera in particolare ai Tinner di aver fabbricato e consegnato componenti che potevano servire alla fabbricazione di centrifughe destinate all’arricchimento di uranio. Li accusa inoltre di aver formato a Dubai e in Turchia tecnici che lavoravano per conto della rete di Abdul Qadeer Khan.

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