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Cassis: Svizzera sia più ferma nei confronti della Cina

Per Ignazio Cassis, Berna deve tenere conto in particolare della situazione sempre più precaria dei diritti dell'uomo e della crisi di Hong Kong, che compromette l'attività di molte aziende elvetiche. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Il responsabile della diplomazia elvetica, Ignazio Cassis, auspica che la Svizzera assuma una posizione più ferma nei confronti della Cina.

Si tratta, a suo avviso, di tenere conto in particolare della situazione sempre più precaria dei diritti dell’uomo e della crisi di Hong Kong, che compromette l’attività di molte aziende elvetiche.

I rapporti tra Berna e Pechino sono attualmente messi a dura prova: “Vediamo che la Cina si sta allontanando dalla via dell’apertura”, afferma il consigliere federale in un’intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick.

“In 70 anni di relazioni con la Cina siamo riusciti a costruire un rapporto costruttivo ma critico”, sottolinea il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Lo stato di diritto e i diritti fondamentali hanno sempre fatto parte del dialogo tra i due Paesi, aggiunge.

Berna sfrutti il diritto internazionale

Con la Cina “prima abbiamo stabilito relazioni economiche e poi abbiamo parlato di diritti umani”, precisa il “ministro” liberale radicale ticinese. Ma la Cina è cambiata, ed è per questo che “la Svizzera deve difendere i suoi interessi e i suoi valori in modo più fermo, in particolare rafforzando il diritto internazionale e il sistema multilaterale”.

La Svizzera pensava che si sarebbe “emancipata un po’ dall’Europa” grazie all’accordo di libero scambio con la Cina entrato in vigore nel 2014, ma “la storia è più turbolenta del previsto”. In Cina “le violazioni dei diritti dell’uomo sono in aumento”. Inoltre, se la Cina abbandona il principio “un paese, due sistemi” con Hong Kong, ciò si ripercuoterà su molte aziende svizzere che vi hanno investito.

Impegno per accordo quadro con Ue

Il capo del DFAE ritiene che, in un mondo così incerto e complicato, la Svizzera non possa permettersi una relazione non regolamentata con l’Unione europea (Ue) . Non solo ha relazioni economiche di prim’ordine con essa, ma condivide anche importanti valori fondamentali.

Se il 27 settembre l’iniziativa “Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)” dell’UDC fosse respinta, Cassis ritiene che Berna presenterà a Bruxelles entro la fine dell’anno proposte per eliminare i punti controversi del progetto di accordo quadro istituzionale tra Confederazione e Ue.

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