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Ceto medio risparmia meno, ma ciò non vale per i salari più alti

(Keystone-ATS) Le famiglie del ceto medio risparmiano meno, complice l’aumento dei costi dell’alloggio: è quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi dal periodico “Beobachter”, che mette in luce come la quota di chi riesce a mettere da parte una somma di denaro alla fine del mese sia scesa dal 61% al 52% nello spazio di tre anni.

All’interno del ceto medio – che comprende sei economie domestiche su dieci – le tendenze non sono però uniformi: il terzo più abbiente ha aumentato le sue capacità di risparmio (dal 78% del 2010 al 90% del 2013), mentre al contrario il terzo più “povero” ha visto lo stesso dato scendere dal 53% al 44%.

Il sondaggio è stato effettuato dall’istituto Gfs.berna su un campione di 1’000 nuclei famigliari su mandato dell’organizzazione Impiegati Svizzeri ed è stato confrontato con un rilevamento analogo di tre anni or sono. “La polarizzazione delle famiglie del ceto medio avanza”, sintetizza Martina Imfeld, specialista di Gfs.berna. In media la quota di risparmio mensile è scesa da 531 a 500 franchi: ma quella del terzo che sta meglio è salita da 1’481 a 1’739 franchi.

A incidere pesantemente sono i costi dell’abitazione: ormai solo il 36% spende meno di 1’500 franchi al mese (45% nel 2010). E a poter risparmiare sono nettamente più i proprietari di casa e chi vive in cooperative (63%) rispetto agli inquilini (36%).

E la politica come intende intervenire? Il “Beobachter” ha intervistato i presidenti dei principali partiti, ottenendo ricette assai diverse fra loro. Toni Brunner (UDC) invita ad eliminare l’attuale discriminazione fiscale che colpisce chi accudisce personalmente i figli, sostenendo cioè l’iniziativa in tal senso lanciata dal partito, in votazione il 24 novembre. Per Christian Levrat (PS) il mezzo migliore per scongiurare uno scollamento della società è l’iniziativa 1:12, sottoposta al popolo il 22 settembre. Per bocca di Philipp Müller il PLR intende battersi contro nuove imposte e la politica di ridistribuzione portata avanti dalla sinistra. Christophe Darbellay (PPD) auspica che i bambini siano esentati dai premi dell’assicurazione malattia, mentre Regula Rytz (Verdi) punta su asili nido a prezzi accessibili e appartamenti in cooperativa a buon mercato.

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