BERNA - Hans-Rudolf Merz rimarrà verosimilmente fino al 2011 in Consiglio federale: lo dice il presidente del Partito liberale radicale (PLR) Fulvio Pelli in una intervista pubblicata dal domenicale "NZZ am Sonntag". Il partito e Merz sono "già da tempo" d'accordo sul fatto che la fine della carriera dell'attuale presidente della Confederazione debba essere pianificata insieme.
"Abbiamo fatto un po' di pressione su Hans-Rudolf Merz affinché rimanga fino alla fine della legislatura", afferma Pelli. Merz - aggiunge - è stato eletto fino al 2011, è in buona salute e conduce una politica solida. È inoltre garanzia di sane finanze federali: la Svizzera è l'unico paese dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che presenti quest'anno una eccedenza.
Pelli riconosce che Merz, nel suo anno presidenziale, ha perso popolarità, a causa in particolare dei rapporti con la Libia. Il partito ne è cosciente. "La domanda aperta è tuttavia se altri avrebbero fatto meglio".
Dal punto di vista della buona volontà il viaggio del 20 agosto a Tripoli è stato una cosa giusta, "dal punto di vista del risultato naturalmente no", giudica Pelli. Secondo il presidente del PLR si è dato tuttavia troppa importanza a questa vicenda: si tratta di una vertenza con un paese impossibile, che ha già causato problemi a molti altri.
Il politologo zurighese Michael Hermann consiglia al PLR un'altra strategia: un ritiro in tempi brevi di Merz potrebbe a suo avviso costituire una opportunità per il partito di Pelli: sarebbe più facile difendere ora il suo seggio in governo che nell'anno elettorale 2011.
Il Partito popolare democratico è uscito indebolito dalla mancata elezione nel Consiglio federale del suo candidato Urs Schwaller, spiega Hermann in una intervista pubblicata dalla "Thurgauer Zeitung" e dal "Landboten". A suo parere, "il PPD ci penserebbe due volte prima di lanciare un nuovo attacco al seggio PLR". Inoltre, un nuovo consigliere federale sarebbe probabilmente una locomotiva elettorale per il PLR in vista delle federali del 2011: "il romando Burkhalter non può esserlo nella Svizzera tedesca e Merz di sicuro nemmeno". Quanto i consiglieri federali possano essere importanti come locomotive elettorali lo hanno dimostrato nel 2007 Christoph Blocher (UDC) e Doris Leuthard (PPD).