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CF: “padroncini”, no a abolizione notifiche on-line

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale non vuole che venga abolita la possibilità data ai “padroncini” e ai lavoratori distaccati provenienti dall’UE/AELS di notificare on-line le loro prestazioni in Svizzera. Il governo è pure contrario a imporre il pagamento dell’IVA per le prestazioni di un valore inferiore ai 10’000 franchi.

Esprimendosi in merito a una mozione depositata dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega/TI), il governo ha spiegato che se le notifiche on-line fossero sostituite con l’obbligo di presentare le richieste in forma cartacea, l’onere amministrativo aumenterebbe in modo considerevole per i Cantoni. Ciò vale anche per i datori di lavoro svizzeri e i fornitori di servizi stranieri.

“Un tale onere supplementare è sproporzionato, non è oggettivamente giustificato ed è contrario alla liberalizzazione della fornitura di servizi transfrontalieri fino a 90 giorni per anno civile sancita nell’Accordo di libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE”, spiega il governo.

Per il Consiglio federale, la richiesta avanzata da Quadri pregiudicherebbe anche la lotta al dumping salariale e al deterioramento delle condizioni lavorative. Controlli sul luogo d’impiego del fornitore di servizi sono possibili soltanto se gli organi di controllo ricevono tempestivamente le notifiche, e ciò non sarebbe possibile se l’annuncio dovesse essere fornito su supporto cartaceo.

Per Quadri, l’abolizione della possibilità di notificarsi on-line è invece una necessità: “l’assalto al mercato del lavoro ticinesi da parte di queste figure professionali italiane, imputabile alla disastrata situazione economica della Penisola, viene impropriamente agevolato da un’applicazione autolesionista della libera circolazione delle persone”.

“In Ticino la situazione si fa sempre più allarmante”, sostiene l’esponente della Lega dei Ticinesi. Per questo motivo “padroncini” e distaccati dovrebbero pagare l’IVA anche per prestazioni di valore inferiore ai 10mila franchi.

Il Consiglio federale è però contrario a sopprimere questo limite. “L’abolizione della soglia dei 10’000 franchi è stata discussa, ma non è stata ritenuta opportuna a causa del considerevole onere amministrativo per gli interessati e per l’AFC”, spiega il governo.

Per risolvere i problemi legati al ricorso a imprese straniere, il Consiglio federale prevede però di estendere l’assoggettamento all’IVA alle imprese straniere che conseguono un fatturato pari ad almeno 100’000 franchi all’anno su scala mondiale.

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