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CF: 36 milioni per scolarizzazione Paesi poveri

Scolari sudafricani a Soweto. Keystone/AP/THEMBA HADEBE sda-ats

(Keystone-ATS) Bisogna continuare a sostenere l’istruzione nei Paesi più poveri finanziando il Partenariato globale per l’educazione (Global Partnership for Education, GPE), con una somma di 36 milioni di franchi per il periodo 2017-2020. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale.

Il GPE, principale meccanismo di coordinamento e finanziamento dell’istruzione, è un fondo prioritario della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e promuove la scolarizzazione universale, si legge in un comunicato governativo odierno.

L’istruzione svolge un ruolo centrale nella riduzione della povertà poiché offre ai bambini e ai giovani la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita e di accedere al mercato del lavoro, sottolinea l’esecutivo. Migliorando l’istruzione, si trovano risposte concrete alle sfide globali quali la crescita demografica, l’urbanizzazione, il cambiamento climatico o i conflitti.

A livello di scolarizzazione primaria sono stati compiuti progressi sensibili, ma le sfide rimangono numerose. Nel mondo, quasi 263 milioni di bambini e giovani non vanno a scuola e circa la metà di loro vive in aree colpite da conflitti.

Grazie al sostegno del GPE, nel 2014 è stato possibile scolarizzare 64 milioni di bambini in più, incrementando del 7,6% la quota di coloro che hanno terminato il ciclo primario nei Paesi partner. Il numero di piccoli non scolarizzati è diminuito del 4,4%.

Nell’ultimo decennio, il GPE ha investito oltre 4,6 miliardi di dollari (al cambio attuale poco più di 4,4 miliardi di franchi) nella scolarizzazione nei Paesi in via di sviluppo in cui opera. Si è inoltre osservato che la spesa pubblica per l’istruzione nei Paesi partner è passata dal 3,9 al 4,8% del PIL tra il 2000 e il 2011.

La Svizzera – viene sottolineato nella nota – è un membro influente del GPE e siede nel suo consiglio d’amministrazione dal 2015. Per il periodo 2017-2020, il contributo della Confederazione sarà pari a 36 milioni di franchi. Tale somma è in linea con quanto indicato nel messaggio concernente la cooperazione internazionale della Svizzera 2017-2020, che prevede un aumento del 50% delle risorse assegnate a questo ambito.

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