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CF: forza del franco, crescita debole e perdita di posti-lavoro

(Keystone-ATS) Almeno per il momento non si profila una grave crisi economica per l’abbandono del tasso minimo di cambio con l’euro, ma nei prossimi trimestri, secondo il governo, la crescita dovrebbe restare molto debole. Si delinea una perdita di posti di lavoro non trascurabile.

Il Consiglio federale è stato nuovamente informato dai Dipartimenti competenti circa la situazione economica e le possibilità d’intervento, considerata l’attuale forza del franco.

I futuri sviluppi dipendono in larga misura dall’andamento del tasso di cambio. Il Consiglio federale afferma di sostenere gli sforzi della Banca nazionale per normalizzare la situazione. Sul fronte politico, il miglioramento delle condizioni quadro resta prioritario. Il governo è stato inoltre informato sulle misure straordinarie prese dalla Commissione per la tecnologia e l’innovazione (CTI) e dal settore dei Politecnici federali per sostenere ancor più le imprese.

Quest’anno l’economia svizzera sta affrontando un periodo di magra congiunturale contrassegnato da una crescita economica sensibilmente attenuata e da un leggero aumento della disoccupazione. Grazie alla stabilità della domanda interna e all’attesa ripresa economica dell’eurozona, che dovrebbe sostenere le esportazioni svizzere, il pericolo di una profonda crisi sembra però poco probabile. Tuttavia, il Consiglio federale rimane consapevole dei notevoli rischi congiunturali, legati ad esempio al futuro incerto della Grecia.

A causa di margini sempre più ridotti i settori maggiormente esposti alla forza del franco sono già ora sottoposti a enormi pressioni per abbassare i costi. In particolare, nell’industria delle macchine, del turismo e del commercio al dettaglio il rischio di perdere numerosi posti di lavoro è elevato.

Al momento, la stabilità dei prezzi e l’andamento congiunturale dipendono in larga misura dall’andamento del tasso di cambio. Tra i vari strumenti che permettono di influenzarlo, attualmente si predilige la politica dei tassi d’interesse. Quelli negativi permettono di contrastare l’apprezzamento del franco e di stabilizzare i tassi di cambio, i prezzi e l’andamento dell’economia. Se necessario, è inoltre possibile intervenire sul mercato valutario, rileva il governo.

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