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CF: giro di vite per aiuto sociale a stranieri paesi terzi

Vita più difficile per gli stranieri in assistenza. KEYSTONE/CHRISTOF SCHUERPF sda-ats

(Keystone-ATS) In futuro, agli stranieri provenienti da stati terzi (non Ue/Aels) potrebbe essere tolto più facilmente il permesso di domicilio se a carico dell’assistenza sociale, oppure limitato l’aiuto nei primi tre anni dall’ottenimento di un permesso di dimora.

Sono alcune delle misure approvate oggi dal Consiglio federale e che il Dipartimento federale di giustizia e polizia dovrà includere in un progetto preliminare di legge da presentare entro fine febbraio 2021.

Nel suo progetto il DFGP dovrà inoltre precisare le condizioni di integrazione per il rilascio di un permesso di dimora a persone ammesse provvisoriamente in casi di rigore.

Il DFGP, secondo una nota dell’esecutivo, dovrà adoperarsi inoltre in futuro affinché l’Ufficio federale di statistica elabori regolarmente valutazioni delle prestazioni di aiuto sociale a cittadini di Stati terzi connettendo i dati già a disposizione.

Per la proroga del permesso di dimora di cittadini di Stati terzi che causano notevoli spese di aiuto sociale sarà in futuro necessario il consenso della Segreteria di Stato della Migrazione.

Infine, il DFGP elaborerà, insieme alle organizzazioni interessate, raccomandazioni affinché in futuro tutti i Cantoni applichino una definizione univoca delle spese d’aiuto sociale nell’ordinare misure del diritto in materia di stranieri.

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