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CF: produttività e resistenza pilastri della politica economica

(Keystone-ATS) Aumentare la produttività del lavoro, rafforzare la capacità di resistenza in caso di crisi e attenuare gli effetti collaterali della crescita. Sono questi i tre pilastri su cui poggia la nuova politica di crescita economica svizzera. Un rapporto sul tema – redatto prima delle decisioni della Banca nazionale svizzera (BNS) sui tassi di cambio – è stato approvato oggi dal Consiglio federale. Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) elaborerà misure concrete entro fine anno.

L’esecutivo conferma in sostanza gli orientamenti generali della propria strategia e intende promuovere ulteriormente la crescita economica, tutelare a lungo termine i posti di lavoro e la ricchezza della Confederazione, ha spiegato il consigliere federale Johann Schneider-Ammann in conferenza stampa a Berna.

Il rapporto approvato dal governo è stato elaborato dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Secondo l’analisi della politica di crescita perseguita finora, l’orientamento generale manterrà la sua validità anche negli anni a venire. La crescita rimane necessaria per tutelare i posti di lavoro e la ricchezza in Svizzera. Si tratta di un’analisi sul lungo termine, che quindi non dovrebbe essere influenzata dalle decisioni della BNS, ha sottolineato il consigliere federale.

“Una politica economica sostenibile e lungimirante deve mirare all’aumento costante del reddito pro capite e non soltanto alla crescita del prodotto interno lordo (PIL)”, ha affermato il ministro. Si tratta in particolare di incrementare l’impatto economico attraverso un utilizzo più efficace e redditizio di tutti i fattori produttivi. La Svizzera si è distinta a livello internazionale per la crescita del suo PIL, ma la produttività del lavoro, importante della crescita, sembra essere sottotono.

In questo settore è necessario intervenire, e fra gli ostacoli che frenano lo sviluppo della produttività il governo ravvisa anche la prassi amministrativa e gli elevati costi di regolazione a carico delle imprese. Anche la scarsa disponibilità di personale qualificato rappresenta un problema di attualità. “Bisogna evitare a tutti i costi un processo di deindustrializzazione”, ha evidenziato il consigliere federale.

Resistenza ed effetti collaterali attenuati

Secondo Schneider-Ammann è importante trarre insegnamenti dalla crisi economico-finanziaria. “Prevedere i periodi di crisi è difficile, e la resistenza della piazza economica è quindi vitale”, ha detto. Già oggi l’economia elvetica è resistente, ed è fondamentale preservare questa caratteristica. Bisogna comunque intervenire con attenzione, ad esempio evitando incentivi che si traducono in un forte indebitamento delle famiglie.

Nei periodi di crescita economica invece, il consigliere federale sottolinea come possano esistere effetti collaterali. Per questo il governo intende approfondire maggiormente temi come i costi reali delle infrastrutture per la viabilità, la regolazione del mercato degli alloggi e l’impatto degli incentivi attuali sull’utilizzo del territorio e sul fenomeno della dispersione urbana.

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