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CF: protezione minori e adulti, coinvolgere persone vicine

Il Consiglio federale auspica un maggiore coinvolgimento delle persone vicine a minori e adulti in difficoltà (foto simbolica). KEYSTONE/CHRISTOF SCHUERPF sda-ats

(Keystone-ATS) Malgrado le critiche, il nuovo diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti, funziona bene. C’è però un potenziale di miglioramento per quel che concerne il coinvolgimento delle cerchie vicine alle persone che si trovano in situazioni difficili.

Lo afferma oggi il Consiglio federale. Ad accendere i riflettori sulle autorità di protezione dei minori e degli adulti era stato soprattutto il dramma della donna di 27 anni che il primo gennaio 2014 uccise i suoi due figli di cinque e due anni a Flaach (ZH).

La donna – poi morta suicida in carcere – si era vista togliere la custodia dei figli in seguito all’apertura di un’inchiesta per truffa nei confronti del padre.

Oggi il governo, si legge in un comunicato, ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di esaminare come possa essere garantito e migliorato il coinvolgimento delle persone vicine in tutte le fasi della procedura e in tutte le decisioni delle Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA). Queste persone non vanno infatti sentite soltanto nell’ambito dell’accertamento dei fatti, ma vanno considerate anche come possibili curatrici o in fase di collocamento del minore.

Sebbene sia previsto dal diritto vigente, attualmente infatti le cerchie vicine a una persona in difficoltà a volte non vengono coinvolte affatto o solo parzialmente.

Il DFGP, afferma ancora la nota, dovrà inoltre verificare se la procedura in caso di segnalazioni di esposizione a pericolo vada regolata in modo più preciso, ad esempio mediante il maggiore coinvolgimento di persone vicine, una migliore comunicazione o l’ottimizzazione delle possibilità di ricorso. Se dovesse risultare necessaria una modifica di legge, sarà elaborato un avamprogetto entro la fine del 2018.

Le decisioni odierne del Consiglio federale si basano su un rapporto – approvato oggi – redatto in adempimento a quattro postulati del Parlamento. Nel documento viene precisato che con il nuovo diritto, in vigore dal 2013, il numero di minori oggetto di misure di protezione è diminuito (in media dell’1,3% all’anno). La quota di adulti è invece aumentata dell’1% ogni dodici mesi. Tale valore è tuttavia inferiore alla crescita della popolazione.

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