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CF: qualità delle cure, Berset rinuncia al centro e punta su rete

(Keystone-ATS) Mettere in rete le strutture ospedaliere per migliorare la qualità delle cure. È quanto ha proposto oggi il Consiglio federale scartando il precedente progetto di centro nazionale di controllo, che ha raccolto molte critiche in consultazione.

Il governo ha inoltre deciso di trattare separatamente il controllo delle prestazioni rimborsate dalla cassa malattia di base.

I costi dell’operazione – presentata in conferenza stampa dal ministro della sanità Alain Berset per migliorare la sicurezza dei pazienti – restano immutati e ammontano a 22 milioni di franchi. Saranno a carico degli assicurati adulti, nella misura di 3,50 franchi all’anno per persona.

In consultazione, medici, ospedali, assicuratori e cantoni hanno criticato la proposta di creare un centro nazionale di controllo, temendo che esso possa detenere troppa autorità minando così gli sforzi già intrapresi per migliorare la sicurezza dei pazienti.

Il governo ha pertanto preferito accantonare l’idea, optando per una rete, soluzione questa privilegiata dai direttori cantonali della sicurezza sociale e dalla Federazione dei medici svizzeri (FMH). Questo tipo di organizzazione consentirà di raggruppare i differenti attori del settore, che saranno maggiormente coinvolti, ha rilevato Berset.

Per coordinare i lavori e attribuire i mandati la Confederazione istituirà un servizio in seno all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Esso sarà pure incaricato di mettere a punto indicatori per valutare la qualità, in modo da rendere più trasparente l’intero sistema sanitario.

I differenti attori saranno implicati nella rete tramite una commissione extraparlamentare, che deve ancora essere istituita e che sarà chiamata a sostenere l’UFSP nella definizione della strategia e nella ripartizione delle risorse finanziarie.

La necessità di migliorare la qualità delle cure non è stata messa in dubbio nel corso della consultazione, ha sottolineato Berset, ricordando come molto spesso vengano constatati errori nel trattamento di determinate patologie. Questi incidenti costano caro e provocano inutili sofferenze ai pazienti, ha proseguito il ministro, sottolineando come la Svizzera conti un tasso di infezioni nosocomiali fra i più elevati d’Europa.

Il nuovo progetto mira anche a riesaminare sistematicamente la tecnologia impiegata e le prestazioni mediche rimborsate. Obiettivo: ridurre il numero di interventi inefficaci o inutili. Questo aspetto non necessita di una modifica di legge e verrà pertanto trattato a parte, tenendo conto delle opinioni emerse in consultazione. A coordinare i lavori sarà l’UFSP, che disporrà di 10 milioni di franchi all’anno per operare in tale ambito.

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