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CF: Usa, no visto per Svizzeri, ok scambio profili DNA

(Keystone-ATS) Stati Uniti e Svizzera potranno scambiarsi impronte digitali e profili di DNA al fine di contrastare gravi forme di criminalità e lottare contro il terrorismo. È quanto prevedono due accordi negoziati con Washington, che dovranno permettere ai cittadini svizzeri di continuare a soggiornare negli Usa senza visto per tre mesi al massimo, come prevede il Visa Waiver Program (VWP) americano. Le intese hanno ottenuto oggi il benestare del Consiglio federale e, prima di entrare in vigore, dovranno essere approvate dalle Camere federali.

La Svizzera – ricorda una nota odierna del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) che ha ricevuto dal Governo il nullaosta per firmare gli accordi – fa parte del VWP dal 1986.

Per continuare a godere dei vantaggi connessi a tale programma, gli Stati Uniti hanno posto come condizione la firma di due accordi di cooperazione in materia di sicurezza (“Preventing and Combating Serious Crimes” o PCSC e un Memorandum of Understanding HSPD-6 sullo scambio di dati concernenti noti e presunti terroristi). Tale condizione è stata posta a tutti i 36 Stati che fanno parte del VWP.

Le richieste americane hanno suscitato preoccupazione in Svizzera, e non solo, per i problemi legati alla protezione dei dati e, di riflesso, della sfera privata. L’intesa con gli Stati Uniti tiene conto, secondo il DFGP, delle condizioni poste dalle commissioni di politica estera dei due rami del parlamento e dai cantoni.

In concreto, il campo d’applicazione dell’accordo PCSC – tra l’altro sottoposto a referendum facoltativo – è limitato ai reati gravi elencati in un allegato all’accordo e ad altri reati gravi per i quali è inflitta una pena superiore ai tre anni di detenzione.

Lo scambio di informazioni tra i due Paesi si svolge in due fasi: prima viene lanciata una ricerca per accertare se nelle banche dati dell’altro Stato è registrato il profilo DNA in questione. Soltanto in caso di riscontro positivo si passa alla fase successiva che consiste nello scambio di informazioni personali e di altri dati collegati al caso.

L’accordo include disposizioni particolareggiate sulla protezione dei dati: sia la Svizzera che gli Stati Uniti s’impegnano “a rettificare, bloccare o cancellare su richiesta i dati personali errati”. Stati Uniti e Svizzera determineranno assieme, nell’ambito della trasposizione dell’accordo, il numero di richieste concesse.

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