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Charlie Hebdo: stampa, preso uno dei sospettati

(Keystone-ATS) Il più giovane dei tre ricercati per l’attacco a Charlie Hebdo “si è consegnato alla polizia”. Lo scrive il sito di “Le Parisien”.

La notizia è confermata da diversi altri media, tra cui la radio France Info e la rete all news iTele, che citano fonti degli inquirenti.

Il giovane si sarebbe consegnato in tarda serata a Charleville-Mezières. Ha 19 anni, e secondo le stesse fonti sarebbe “il meno implicato” nella pianificazione e nell’esecuzione dell’attacco.

Sono invece tuttora i due killer dell’attacco odierno a Parigi alla sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo sarebbero i fratelli Said e Cherif K.. I due, jihadisti franco-algerini di 32 e 34 anni, secondo alcune fonti sarebbero tornati in Francia quest’estate dalla Siria.

Secondo un investigatore citato dall’Ap, sarebbero collegati alla rete terrorista di Al Qaida nello Yemen. Un’altra fonte di polizia francese riferisce che i due fratelli sono nati a Parigi e hanno “un profilo di piccoli delinquenti che si sono radicalizzati”. Il più giovane, Cherif, era stato arrestato nel 2008 e condannato a 3 anni di prigione, di cui 18 mesi con la condizionale, in quanto componente di un gruppo che inviava combattenti estremisti in Iraq, basata nel 19esimoo arrondissement di Parigi. Nel quadro di quell’inchiesta, alcuni componenti del gruppo avevano ammesso di aver “fomentato dei progetti di attentato”, ma senza metterli in atto. Scontata la pena, Cherif e il fratello, scrive “Le Point”, “avevano fatto di tutto per farsi dimenticare” e si erano “messi a riposo” a Reims.

I due sarebbero stati identificati grazie ai documenti ritrovati dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata dagli attentatori durante la fuga vicino alla porte de Pantin, a Parigi. Il giovane complice, Amid, senza fissa dimora, sarebbe invece stato alla guida delle diverse auto durante l’operazione.

La vicenda di Said e Cherif ricorda un’altra tragica storia: quella dei due fratelli ceceni Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev, autori degli attentati di Boston nel 2013, il primo catturato, il secondo ucciso durante un conflitto a fuoco con la polizia.

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