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Cina: folle attacca asilo e uccide a coltellate 3 bimbi

(Keystone-ATS) SHANGHAI – Un folle ha attaccato un asilo nel nord-est della Cina con un coltello, uccidendo almeno tre bambini e un insegnante, quattro bambini e due adulti secondo altre fonti, prima di essere arrestato.
L’attacco è avvenuto ieri a Zibo, nel distretto di Boshan, provincia dello Shandong, nello Boshan District Experimental Kindergarten, quando un uomo – anche se altre fonti parlano di tre persone – è entrato nella struttura con una lama che la polizia riferisce essere lunga 60 centimetri.
La notizia non è stata ripresa dai media nazionali, ma è solo reperibile su alcuni giornali di Hong Kong e attraverso i blog. L’Agenzia Nuova Cina si è soltanto limitata a confermare, tramite la diffusione di un comunicato dell’amministrazione di Zibo, che un uomo di 26 anni, Fang Jiantang, è stato arrestato in seguito all’attacco.
Secondo l’agenzia di stampa, l’uomo è entrato nell’asilo scagliandosi prima contro un insegnante, poi contro i bambini, a uno dei quali, secondo il racconto di un testimone su internet, avrebbe quasi reciso la testa. Quattro adulti e tre bambini sono inoltre rimasti feriti e sono ricoverati in ospedale e almeno due sarebbe in gravi condizioni.
Fang, secondo quanto riferisce l’agenzia Nuova Cina, ha anche ammesso l’attacco, senza però fornire motivazioni. Se riconosciuto colpevole, per lui potrebbe arrivare la condanna capitale.
Quello di ieri è il sesto caso del genere di attacco agli asili in Cina. Una serie che ha causato finora 17 morti, 15 dei quali bambini, e oltre 80 feriti. E che ha messo in allarme le autorità e i cittadini, tanto che in quasi tutte le scuole, sia pubbliche che private, sono state aumentate le misure di sicurezza, con guardie giurate all’esterno e telecamere.
Secondo diversi osservatori, il silenzio dei media statali sul caso di ieri nasce da una precisa indicazione governativa che, se da un lato non vuole mostrare un Paese vulnerabile, dall’altro cerca di non incoraggiare al contempo eventuali emulatori.
La maggior parte degli uomini autori di attacchi ai bambini negli asili ha detto di averlo fatto per vendetta nei confronti della società che con loro era stata ingiusta. Tutti erano stati lasciati dalle mogli o avevano perso il lavoro. La scelta di colpire i bambini nascerebbe dalla volontà di avere una maggiore risonanza mediatica.

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