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Cina-Giappone: oltre 60.000 partecipanti in almeno 24 città cinesi

(Keystone-ATS) Più di 60.000 persone hanno preso parte oggi alle proteste contro il Giappone in almeno 24 città cinesi, in risposta alla nazionalizzazione delle isole Senkaku da parte di Tokyo, dando vita alla più grande iniziativa del genere dal 1972, anno di normalizzazione dei legami bilterali.

In alcuni casi i manifestanti si sono scontrati con la polizia e hanno distrutto vetture di case nipponiche, mentre i media di Pechino hanno soffiato sull’informazione anti-Tokyo, riferisce l’agenzia giapponese Kyodo.

La protesta è stata innescata dalle polemiche tra Pechino e Tokyo sulle isole Diaoyu-Senkaku, rivendicate da entrambi i Paesi oltreche da Taiwan.

Assediata l’ambasciata giapponese a Pechino

Migliaia di persone hanno assediato l’ambasciata del Giappone a Pechino, tirando bottiglie vuote, uova e pietre, nella più massiccia protesta anti-giapponese degli ultimi anni. Centinaia di agenti in tenuta antisommossa hanno tenuto sotto controllo la folla, mentre elicotteri della polizia hanno sorvolato per tutta la giornata la centrale via Lianmaqiao, dove si trova l’ambasciata.

I protestatari, in gran parte giovani, innalzavano cartelli con scritto “le Diaoyu appartengono alla Cina dei tempi della dinastia Ming”, “Difendiamo la nostra sovranità”, “Guerra ai diavoli giapponesi per salvare la nostra dignità “.

Manifestazioni anti-giapponesi si sono svolte anche altre città della Cina tra cui Xian, Changsha, Nanchino, Suzhou e Kunming. A Shanghai, le strade intorno al Consolato giapponese sono state chiuse e sono controllate da un massiccio schieramento di polizia e forze paramilitari.

La polemica sulle isole si è infuocata a partire dal 2010, quando Tokyo arrestò per un breve periodo il capitano di un peschereccio cinese che si era scontrato con una motovedetta giapponese. Lo scorso agosto alcune decine di attivisti cinesi sbarcati su una delle isole sono stati fermati dalle forze di sicurezza del Giappone, che controlla le Diaoyu-Senkaku dalla fine del 19esimo secolo.

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