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CN: adottata riforma per mantenimento figli

(Keystone-ATS) I figli di genitori separati, sposati o meno, avranno tutti diritto a un contributo per il mantenimento. Il Consiglio Nazionale, con 124 a 53, ha approvato oggi la revisione delle norme in vigore senza però fissare un contributo minimo.

La revisione in discussione si propone di rafforzare il diritto dei figli al mantenimento a prescindere dallo stato civile dei genitori. Grazie alle nuove disposizioni, i figli di genitori separati che non sono mai stati sposati non saranno sfavoriti rispetto ai figli di coppie divorziate. Solo l’UDC ha contestato il progetto.

Rifiutata però la fissazione di un contributo minimo. Le pensioni alimentari continueranno quindi ad essere stabilite in modo da assicurare il minimo vitale al genitore debitore. Chi ha la custodia del figlio dovrà dunque continuare a fare sacrifici se i mezzi dell’ex coniuge sono insufficienti, ha sottolineato in aula la sinistra.

La riforma permette comunque di attenuare il problema: se un genitore debitore non ha mezzi finanziari sufficienti, la somma che avrebbe dovuto versare dovrà essere esplicitamente iscritta nella decisione o nel contratto di mantenimento. In questo modo sarà più semplice per il figlio ottenere un aumento della pensione alimentare se la situazione finanziaria del genitore debitore dovesse migliorare. Un versamento integrale retroattivo, limitato a 5 anni, potrà inoltre essere chiesto dal figlio se il genitore dovesse vincere alla lotteria o ricevere una grossa eredità.

I genitori dovranno entrambi contribuire al mantenimento dei figli, ma ognuno in proporzione alle proprie disponibilità. I genitori potranno accordarsi sulla ripartizione. In caso di mancata intesa, sarà un tribunale a decidere e dovrà tener conto delle possibilità di ciascun genitore.

Il mantenimento dei figli minorenni sarà preponderante rispetto agli altri obblighi analoghi previsti dal diritto di famiglia. Le spese che un genitore deve accollarsi per far custodire i figli a terzi (mamma diurna, asilo) saranno inoltre incluse nel calcolo dei contributi di mantenimento.

Il genitore che ha la custodia del figlio e che ha dovuto ricorrere all’assistenza non sarà più tenuto a rimborsare integralmente la somma ricevuta qualora la sua situazione finanziaria dovesse migliorare. L’importo ottenuto per la custodia dei figli non dovrà infatti più essere restituito.

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