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CN: affrontato l’esame diritto SA e diritto contabile

(Keystone-ATS) BERNA – Tutte le imprese svizzere saranno rette da un diritto contabile armonizzato, non più in funzione della loro forma giuridica, bensì della loro grandezza. Il Consiglio nazionale ha affrontato oggi, ma non concluso, l’esame di un progetto di revisione parziale del Codice delle obbligazioni, relativo al diritto della società anonima e al diritto contabile. Obiettivo: semplificare e armonizzare il sistema attuale.
Come già alla Camera dei cantoni, anche in Consiglio nazionale sono state contestate le soglie a partire delle quali le imprese sono tenute a tenere una contabilità doppia, a pubblicare i conti e a procedere a una revisione. Secondo UDC, PLR, PPD e PBD i limiti proposti dal Consiglio federale sono troppo bassi, ciò che obbligherebbe un eccessivo numero di piccole e medie imprese (PMI) a essere sottoposte a quest’obbligo.
Seguendo le proposte del centro-destra, la Camera del popolo ha così ulteriormente alleviato il progetto che gli Stati già avevano ammorbidito, rispetto alla versione del governo. Contro il parere della ministra di giustizia Eveline Widmer-Schlumpf, il Nazionale ha deciso che alle aziende individuali e collettive con un giro d’affari inferiore ai 500’000 franchi basta una contabilità semplice, da “libretto della cooperativa”.
Al posto dei 100’000 franchi attuali o dei 250’000 franchi adottati dagli Stati, il Nazionale ha innalzato il limite a mezzo milione con una proporzione di due contro uno, seguendo una proposta in tal senso di Arthur Loepfe (PPD/AI). Inutilmente Eveline Widler-Schlumpf ha sottolineato che in questo modo si crea una inuguaglianza con le società con un piccolo capitale. Inoltre si tratta di un controsenso con l’obbligo IVA, che scatta a partire dai 100’000 franchi.

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