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CN: chiesto studio su “freno al personale”

La presidente del PLR Petra Gössi KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) La Confederazione potrebbe presto introdurre un freno all’assunzione di personale, che funzionerebbe allo stesso modo dell’attuale freno alle spese.

Oggi il Consiglio nazionale ha approvato – con 106 voti a 83 e 1 astenuto – un postulato della presidente del PLR Petra Gössi (SZ) che incarica il governo di studiare la questione.

Non è sufficiente obbligare l’amministrazione federale ad agire ma bisogna intervenire innanzitutto presso il responsabile principale, ossia il Parlamento, ha spiegato Gössi. Così, se un atto legislativo dovesse imporre l’assunzione di nuovo personale, la presidente PLR propone che questo debba superare lo scoglio della maggioranza qualificata (ossia almeno 101 voti al Nazionale e 24 agli Stati).

Il consigliere federale Ueli Maurer ha combattuto la proposta di Gössi sostenendo che i costi del personale rappresentano solo l’8% del budget della Confederazione. Gli effettivi in seno all’amministrazione sono inoltre già limitati ad un massimo di 35’000.

Diminuire la progressione sarebbe una misura sproporzionata e causerebbe grossi problemi pratici. Tale iniziativa spingerebbe inoltre l’amministrazione ad aumentare i mandati esterni, ha sottolineato, invano, Maurer.

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