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CN: collocamenti coatti, abolito termine per richieste d’indennizzo

Collocamenti coatti, abolito il termine per inoltrare le richieste d'indennizzo Keystone/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Le vittime di misure coercitive a scopo assistenziale e collocamenti extrafamiliari prima del 1981 potranno ancora presentare una domanda per ottenere un contributo di solidarietà. Dopo gli Stati oggi anche il Nazionale ha adottato una modifica legislativa in materia.

La legge attualmente in vigore pone un termine per le domande, già scaduto al 31 marzo 2018. A quel punto, le domande pervenute avevano superato quota 9000.

In adempimento a un’iniziativa parlamentare dell’ex consigliere agli Stati Raphaël Comte (PLR/NE) è stato però elaborato un progetto di legge per abolire tale scadenza. Si stima che il numero delle vittime sia di almeno di 60 mila, di cui molte ancora vive che potrebbero beneficiare del risarcimento.

Una minoranza avrebbe voluto fissare nella legge un termine al 31 dicembre 2022. Un lasso di tempo che Andrea Geissbühler (UDC/BE) ha giudicato sufficiente. L’UDC teme inoltre che sopprimendo la data venga dato un segnale sbagliato e che termini di scadenza vengano soppressi anche in altri dossier.

Con 143 voti contro 49, la camera ha invece respinto la proposta UDC. “Per evitare che nel 2022 si ritorni a parlare prolungamento dei termini e per non fare la figura dei meschini” occorre rinunciare a fissare una scadenza, ha sostenuto il relatore commissionale Daniel Brélaz (Verdi/VD).

La legge in materia prevede un’indennità di 25’000 franchi come riparazione per il torto subito. Secondo le stime, le richieste di riparazione saranno da 12 mila a 16 mila.

La revisione legislativa è pronta per le votazioni finali.

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