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CN: criminali kosovari sconteranno la pena nel loro Paese

(Keystone-ATS) I criminali kosovari devono poter scontare la pena nel loro Paese. È quanto prevede la Convenzione sul trasferimento dei condannati – conclusa tra Berna e Pristina – che il Consiglio nazionale ha approvato oggi con 141 voti e 40 astenuti. Il dossier passa ora agli Stati.

L’accordo, ha spiegato la consigliera federale Simonetta Sommaruga, ha uno scopo umanitario: per un ex detenuto è infatti molto più facile reinserirsi nella società se ha la possibilità di stare nel suo ambiente familiare e culturale. Il trasferimento di condannati permetterà inoltre di ridurre la quota di stranieri nelle prigioni elvetiche, ha ricordato il relatore della commissione Yves Nidegger (UDC/GE).

La commissione si è peraltro informata sulle condizioni di detenzione dei prigionieri nel Kosovo e si è assicurata che le minoranze, in particolare i rom, non siano sfavoriti. Le autorità hanno dato garanzie sufficienti, ha precisato il consigliere nazionale ginevrino. Tali argomentazioni non hanno però convinto completamente la sinistra. Da qui, le astensioni al momento del voto.

La convenzione – che si applica anche per i cittadini svizzeri condannati in Kosovo – non conferisce comunque alla persona condannata il diritto di scontare la pena in patria. Gli Stati non sono infatti obbligati ad accettare le domande di trasferimento.

Il trattato bilaterale prevede pure, a determinate condizioni, la possibilità di trasferire i condannati contro la loro volontà, in particolare se la persona che si trova in prigione dovrà essere espulsa al termine della pena. Contro tale decisione, in Svizzera, si potrà inoltrare ricorso al Tribunale penale federale.

L’accordo prevede anche, contrariamente alla prassi, che sarà lo Stato di condanna ad assumersi le spese di trasferimento. Tale clausola è stata inserita per impedire che un trasferimento non possa essere eseguito poiché lo Stato d’esecuzione (ossia il Kosovo, ndr) non può o non vuole assumerne i costi.

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