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CN: escludere derrate alimentari da “Cassis de Dijon”

(Keystone-ATS) Il principio del “Cassis de Dijon” non deve più valere per le derrate alimentari. Lo ha ribadito oggi il Consiglio nazionale approvando – con 105 voti a 71 e 11 astensioni – un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Jacques Bourgeois (PLR/FR).

L’oggetto torna agli Stati, che in giugno avevano bocciato la proposta. Se la Camera dei cantoni dovesse ribadire il suo “no”, la proposta sarebbe definitivamente accantonata.

Secondo la maggioranza – composta in modo trasversale da esponenti UDC, PPD e Verdi – l’importazione di questi prodotti dall’UE e la produzione in Svizzera di alimenti secondo standard europei rischia di pregiudicare le elevate esigenze di qualità richieste alle merci indigene.

In base al principio del “Cassis de Dijon”, ciò che è legalmente fabbricato e messo in commercio nell’UE o nello Spazio economico europeo (SEE) può essere venduto liberamente anche in Svizzera, senza sottostare ad ulteriori controlli, e anche se non rispetta le prescrizioni elvetiche. Per le derrate alimentari è necessaria un’autorizzazione.

La legge – entrata in vigore nel 2010 – prevede anche che i fabbricanti elvetici che lavorano unicamente per il mercato interno possano produrre in Svizzera i loro prodotti seguendo le prescrizioni dei paesi dell’UE o del SEE. Le uniche norme elvetiche che devono essere rispettate sono quelle sulla protezione dei lavoratori e degli animali.

Pur ammettendo che la norma presenta lacune – riguardo in particolare alla possibilità di fabbricare in Svizzera secondo standard europei meno restrittivi – il ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann si è battuto invano contro l’iniziativa. “Questo principio è un segnale contro l’isola dei prezzi elevati in Svizzera”, ha affermato, sostenendo che “la qualità dei prodotti non viene assolutamente messa a repentaglio”.

Nulla da fare. “Gli obiettivi del principio del Cassis de Dijon non sono stati raggiunti e lo conferma un rapporto della Segreteria di Stato dell’economia (Seco): i consumatori non ci hanno guadagnato un bel niente”, ha replicato Markus Ritter (PPD/SG). “Oltretutto non esiste reciprocità in questo ambito con l’UE”, ha aggiunto.

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