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CN: libera circolazione, discussione su allargamento a Croazia

(Keystone-ATS) Durante la sessione speciale che si terrà dal 25 al 27 di aprile, il Consiglio nazionale discuterà dell’estensione alla Croazia dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone.

Durante la sessione in corso, il 16 marzo, la Camera del popolo terrà invece un dibattito di attualità sulla situazione economica, ha indicato oggi l’Ufficio della camera.

L’estensione della libera circolazione della Croazia è stato “congelato” a metà febbraio del 2014, dopo l’accettazione, da parte di popolo e cantoni, dell’iniziativa dell’UDC contro l’immigrazione di massa. Il Consiglio federale riteneva infatti che il nuovo articolo costituzionale non gli permettesse di firmare il protocollo previsto con Zagabria.

L’Unione europea aveva reagito sospendendo la partecipazione elvetica al programma europeo di ricerca Orizzonte 2020 e al programma di mobilità studentesca Erasmus+. Il Consiglio federale aveva poi sbloccato la situazione annunciando che avrebbe rispettato la libera circolazione anche senza accordo formale e che avrebbe versato 45 milioni alla Croazia quale contributo all’allargamento dell’Ue.

La Svizzera è quindi stata parzialmente riammessa ai programmi europei fino alla fine del 2016. Il messaggio sull’estensione della libera circolazione alla Croazia – che permetterebbe di risolvere definitivamente la questione – dovrebbe essere inviato domani alle Camere federali in concomitanza con quello che applica l’articolo costituzionale “contro immigrazione di massa”.

Il dibattito di attualità del 16 marzo è stato chiesto, attraverso vari atti parlamentari, da tutti i gruppi ad eccezione del PBD. L’UDC chiede di introdurre un freno all’incremento delle spese a prescindere dall’ammontare delle entrate. La media del PIL ufficiale degli ultimi tre anni costituirebbe il limite massimo della crescita delle uscite.

Da parte sua, il PLR torna alla carica su un tema a lui caro: l’aliquota unica per l’imposta sul valore aggiunto. Questa dovrebbe situarsi tra il 6 e il 6,5%.

In un’interpellanza, i socialisti vogliono sapere dal governo se è disposto impegnarsi per lottare contro la deindustrializzazione e con quali misure. I Verdi suggeriscono misure contro la forza del franco svizzero e per potenziare gli investimenti nelle energie rinnovabili.

Le domande dei Verdi liberati sono incentrate sulle relazioni bilaterali con l’UE e il potenziale della manodopera indigena. Il PPD teme che il modello che ha fatto il successo della Svizzera possa venir meno.

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