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CN: medici, necessario conoscere lingua nazionale

(Keystone-ATS) Gli obiettivi della formazione medica vanno rivisti e va data un’importanza maggiore alle cure mediche di base e alla medicina di famiglia. Il Consiglio nazionale ha appoggiato oggi all’unanimità questi principi, approvando la revisione della legge sulle professioni mediche (LPMed). Lo scopo finale è attuare il nuovo articolo costituzionale (118a) sulla medicina complementare. Il testo torna agli Stati. In futuro, i dottori dovranno dimostrare di conoscere almeno una lingua nazionale.

“Si tratta di rafforzare i criteri di qualità di tutto il sistema”, ha dichiarato Jean-François Steiert (PS/FR) a nome della Commissione. Ma non solo: attraverso nuove norme per le iscrizioni ai registri professionali si punta anche a “una maggiore competenza linguistica” delle persone interessate, ha dichiarato nella discussione di entrata in materia, approvata tacitamente.

“La legge va adeguata all’evoluzione dei tempi”, ha dal canto suo dichiarato il ticinese Ignazio Cassis (PLR). Ci sono state piccole modifiche nel 2007, ma si trattava di ritocchi ad una legge molto vecchia. “Nel frattempo la situazione è ulteriormente evoluta”, ed un intervento è quindi necessario. Dello stesso avviso il consigliere federale Alain Berset, che ha sottolineato l’importanza di un sistema di formazione valido nel settore della sanità.

Nelle sue deliberazioni, gli Stati avevano completato il progetto governativo prevedendo che chiunque eserciti una professione nel ramo medico a livello universitario dovrebbe farsi iscrivere in un registro. Nelle discussioni di dettaglio, i consiglieri nazionali hanno deciso – per 116 voti contro 71 e 1 astenuto – di inserire nel testo l’obbligo di padronanza di una lingua nazionale per l’iscrizione.

A quest’ultima condizione si era opposta una minoranza guidata da Cassis. Secondo il deputato ticinese è esagerato legare la conoscenza di una lingua all’iscrizione nel registro. La questione linguistica dovrebbe influire solamente sull’effettivo esercizio della professione, e non sull’iscrizione al registro, che dovrebbe servire principalmente al riconoscimento dei diplomi. Al suo intervento ha replicato Raymond Clottu (UDC/NE), sottolineando come sia importante che un medico sia in grado di parlare bene e in modo chiaro con un paziente.

Fra le altre novità, la Camera del popolo ha deciso che i diplomati in farmacia devono avere conoscenze in materia di vaccinazioni e conoscenze di base sulla diagnosi e sul trattamento dei disturbi sanitari più frequenti. Per il rilascio dell’autorizzazione a esercitare, dovrebbe essere necessario possedere un titolo di perfezionamento federale, anche per la professione di farmacista.

Inoltre, chiunque eserciti liberamente una professione medica universitaria dovrebbe in futuro sottoscrivere un’assicurazione di responsabilità civile; altri tipi di garanzie non dovrebbero più essere ammesse.

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