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CN: navigazione satellitare, “sì” a Galileo ed Egnos

(Keystone-ATS) La Confederazione deve accedere ai programmi europei di navigazione satellitare Galileo ed EGNOS. Dopo gli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato – con 159 voti a 21 e 4 astenuti – la ratifica dell’accordo di cooperazione tra la Svizzera e l’Ue. I costi per Berna ammontano a circa 34 milioni di franchi all’anno.

Galileo ed EGNOS sono stati lanciati a metà degli anni Novanta dall’Ue e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per trovare un’alternativa al GPS americano.

Il primo è un sistema di navigazione composto da 30 satelliti e da specifiche installazioni terrestri. EGNOS, invece, è un sistema regionale operativo da marzo 2011 che ha lo scopo di migliorare la precisione e l’affidabilità dei segnali trasmessi dai satelliti. I due sistemi sono riuniti sotto la sigla GNSS.

Una minoranza, composta da democentristi, si è vanamente opposta all’entrata in materia. Yvette Estermann (UDC/LU) si è in particolare chiesta perché bisogna spendere milioni di franchi se abbiamo già un sistema GPS che funziona. Inoltre, a suo parere un’intesa di questo genere significherebbe legarsi maggiormente all’Ue.

La consigliera federale Doris Leuthard ha invece difeso il programma, sottolineando l’importanza dei sistemi di navigazione satellitare, che ci permettono di trovare un ristorante, ma anche l’ospedale più vicino. Attualmente tutto è gestito dagli americani, con conseguenti domande sull’utilizzazione dei dati. Inoltre, il sistema attuale è già vecchio e relativamente impreciso. I vantaggi per la Confederazione sono quindi sia politici che tecnici.

L’accordo consente alla Svizzera l’accesso a tutti i segnali e la presenza nei relativi consessi. In compenso, la Confederazione parteciperà al finanziamento dei costi annuali con un contributo di circa 27 milioni di euro (pari a circa 34 milioni di franchi), determinato in base a un calcolo sul PIL.

L’intesa ha una durata illimitata nel tempo, ma potrà essere disdetta in qualsiasi momento da entrambe le parti con un preavviso di sei mesi. L’accordo è stato raggiunto nel marzo 2013, dopo sei sessioni di negoziati, ed è già stato applicato a titolo provvisorio.

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