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CN: sì a generatori eolici e linee ad alta tensione nei boschi

(Keystone-ATS) Per promuovere le energie rinnovabili deve essere possibile dissodare e costruire nei boschi svizzeri generatori eolici e linee elettriche ad alta tensione. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale, con 149 voti contro 35.

Esso si è così allineato agli Stati su questo aspetto della modifica della Legge sulle foreste. Rispetto alla versione adottata dalla Camera dei cantoni, quella accolta oggi prevede nuove misure a favore dell’impiego di legno svizzero. Il dossier torna agli Stati.

La riforma – voluta da più parti – mira in particolare a combattere la diffusione di organismi nocivi importati, come il tarlo asiatico del fusto o il cinipide del castagno, che possono causare gravi danni agli alberi e mettere in pericolo le funzioni del bosco. Intende inoltre prevenire le conseguenze dei cambiamenti climatici sulle foreste e migliorare l’utilizzo del legno, oggi carente, nell’ottica della politica energetica, ha ricordato a nome della commissione Silva Semadeni (PS/GR).

Riguardo alla possibilità di costruire impianti eolici e linee ad alta tensione nei boschi, una maggioranza della commissione preparatoria proponeva una formulazione più vincolante della normativa accolta agli Stati ma, malgrado una lunga discussione, non è riuscita a convincere il plenum. Molti oratori hanno sottolineato la vaghezza della formulazione.

La ministra dell’ambiente Doris Leuthard si è battuta invano contro entrambe le proposte, sottolineando come già oggi, in base alla legge sull’energia, sia possibile costruire impianti eolici nei boschi, senza che sia necessario inserire questa disposizione in ogni legge. Il Consiglio federale ha quindi chiesto, in una seconda votazione, di cancellare la norma dalla legge, ma la maggioranza si è opposta con 113 voti a 67.

La Camera ha poi seguito la sua commissione inserendo nella riforma una norma che prevede la promozione della vendita di legno indigeno. La maggioranza del plenum (140 a 27) non ha appoggiato la consigliera federale, secondo cui questa disposizione viola le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). La Confederazione sarà inoltre chiamata ad incoraggiare l’impiego di legno nelle costruzioni finanziate con fondi pubblici (124 voti a 47).

Per 100 voti a 71, i deputati hanno pure deciso di far pagare alla Confederazione il ripristino delle strade forestali, anche di quelle situate fuori dai boschi protettivi. Le argomentazioni secondo cui questo compito spetterebbe ai cantoni, conformemente al principio della perequazione finanziaria, non ha convinto i deputati UDC e PPD.

Nel voto sull’insieme la legge è stata approvata con 178 voti senza opposizioni. La revisione – che si inserisce nel quadro della politica forestale 2020 – implica lo stanziamento di circa 20 milioni di franchi supplementari da parte della Confederazione, che oggi spende 135 milioni all’anno.

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