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CN: terrorismo, revoca cittadinanza per doppi nazionali

(Keystone-ATS) Revocare automaticamente la naturalizzazione a quegli Svizzeri con doppio passaporto che partecipano ad attività terroristiche all’estero. È quanto prevede un’iniziativa parlamentare di Toni Brunner (UDC/SG) approvata oggi dal Consiglio nazionale per 102 voti a 85.

Il dossier va agli Stati. La commissione preparatoria aveva raccomandato di respingere la proposta, sostenendo che le norme attuali riguardanti la cittadinanza e l’eventuale revoca sono sufficienti.

La legge sulla cittadinanza prevede che la Segreteria di Stato della migrazione possa, d’accordo con il Cantone d’origine, revocare la cittadinanza a una persona la cui condotta è contraria agli interessi o alla buona reputazione del Paese, ha ricordato Kurt Fluri (PLR/SO).

Attualmente, ha aggiunto a nome della maggioranza della commissione Fluri, vi è un solo caso di procedimento di revoca in corso per terrorismo sulla base della legislazione attuale. Ciò dimostra che è già possibile intervenire oggi nel rispetto della separazione dei poteri quando le persone coinvolte sono sospettate di reati gravi come il genocidio, crimini di guerra o crimini contro lo Stato e la difesa nazionale.

A suo avviso, il provvedimento auspicato dall’iniziativa è meramente simbolico e non distoglierebbe i jihadisti dai loro intenti criminali. La revoca della cittadinanza potrebbe inoltre rendere impossibile l’estradizione in Svizzera delle persone colpevoli di reati all’estero o nel nostro Paese. Attualmente, ha aggiunto Fluri, vi è un solo caso di procedimento di revoca in corso per terrorismo sulla base della legislazione attuale.

Toni Brunner, sostenuto dal Ticinese Marco Romano (PPD) espressosi per la minoranza della commissione, ha invece sottolineato il carattere preventivo di una simile norma nei confronti degli islamisti radicali intenzionati a recarsi in Siria o Iraq per combattere a fianco dello Stato islamico.

Un loro eventuale ritorno in Svizzera esporrebbe il paese e la popolazione a un grave pericolo, hanno argomentato facendo riferimento ai recenti attacchi terroristici di Parigi e a provvedimenti simili a quelli auspicati dall’iniziativa applicati, o in corso di concretizzazione, in altri Paesi.

All’ats, Marco Romano ha citato l’esempio dell’Australia, ma anche di altri Paesi come la Gran Bretagna, l’Olanda e la Francia che ci stanno pensando. La Svizzera non può sottrarsi a questa evoluzione, ha affermato. L’iniziativa Brunner parla genericamente di mercenari con doppio passaporto che si recano all’estero per compiere azioni terroristiche o partecipare a combattimenti.

Stando a Romano, l’iniziativa rappresenta solo un primo passo e non un testo di legge pronto all’uso. Ci permetterà di verificare se le attuali leggi in materia bastano o debbano essere completate alla luce anche dell’unico caso di revoca pronunciato finora, ma contro il quale il diretto interessato ha fatto opposizione.

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