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CO2: commissione per soluzione transitoria ambiziosa

La transizione della legge sul CO2 in attesa dell'entrata in vigore della revisione totale deve avere obiettivi ambiziosi, secondo una commissione parlamentare. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) La transizione della legge sul CO2 in attesa dell’entrata in vigore della revisione totale deve avere obiettivi ambiziosi. È quanto sostiene la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia degli Stati.

Il progetto di legge in questione è stato approvato con 11 voti contro 1 e 1 astensione, si legge in un comunicato odierno dei Servizi del Parlamento. Il testo proroga la scadenza delle agevolazioni fiscali per il gas naturale, il gas liquido e i biocarburanti nonché degli strumenti dell’attuale legge sul CO2.

Per tali strumenti il limite temporale è fissato a fine 2020 e potrebbero presentarsi lacune se la revisione della legge sul CO2 non entrasse in vigore nel gennaio 2021 come previsto.

Tuttavia, rispetto alla decisione del Nazionale, la commissione propone una proroga fino a fine 2023 e non soltanto fino a fine 2021. Questo orizzonte temporale più ampio darebbe infatti ai produttori svizzeri di biogas una maggiore sicurezza in materia di investimenti. Inoltre il Parlamento avrebbe sufficiente tempo per elaborare un modello di incentivi a lungo termine per carburanti rinnovabili.

Entrando nel dettaglio della legislazione transitoria sul CO2, la commissione si dimostra più esigente rispetto al Nazionale: non vuole soltanto il mantenimento degli strumenti portanti dell’attuale legge, ma anche il loro rafforzamento. Questa decisione è stata presa con 6 voti contro 4 e 3 astenuti.

Innanzitutto, dal 2021 le emissioni dovrebbero diminuire annualmente del 3% rispetto al 1990, così da permettere alla Svizzera di conseguire entro il 2030 il suo obiettivo di dimezzarle conformemente all’Accordo di Parigi sul clima. Di questa riduzione, l’1,25% annuo può essere determinato da misure all’estero.

In secondo luogo anche le emissioni dei veicoli devono diminuire annualmente del 3% a partire dal 2021. In terzo luogo gli importatori di carburanti fossili dovrebbero compensare le loro emissioni in base a un’aliquota massima che aumenti annualmente del 5%, riversando in parte tale compensazione sul prezzo del carburante con un aumento annuo ammissibile di un centesimo fino a un aumento complessivo massimo di 10 centesimi.

Quarto punto: l’aliquota massima della tassa sul CO2 applicata ai combustibili deve poter essere aumentata di 10 franchi per tonnellata. Tutte queste disposizioni sono concepite come soluzione transitoria e valide fintanto che non sia entrata in vigore la revisione totale della legge sul CO2.

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