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Colloqui von Wattenwyl: evocato anche il caso Crypto AG

I colloqui von Wattenwyl si svolgono ogni due mesi da 50 anni tra una delegazione del Consiglio federale e i rappresentanti dei partiti di governo. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il bilancio del Forum economico mondiale e la strategia di politica estera per il periodo fino al 2023 sono stati al centro delle discussioni tenutesi oggi alla casa von Wattenwyl. Nei colloqui sono pure stati evocati i tassi di interesse negativi e il caso Crypto AG.

Nei colloqui sono pure stati evocati i tassi di interesse negativi e il caso Crypto AG.

Per quanto riguarda quest’ultima vicenda sono state in particolare discusse le misure adottate dall’esecutivo, indica una nota odierna della Cancelleria federale, in cui però non forniscono dettagli sul contenuto dei colloqui.

A seguito delle rivelazioni da parte dei media, nel novembre scorso il Governo, informato dal Dipartimento federale della difesa DDPS, ha deciso di avviare un’inchiesta incaricando l’ex giudice federale Niklaus Oberholzer di chiarire i fatti, che “risalgono a molto tempo fa e sono difficili da ricostruire”, si limita a dire l’esecutivo. Le conclusioni dell’inchiesta su Crypto AG sono attese per la fine di giugno.

Tassi di interesse negativi

Durante i colloqui, che si svolgono da 50 anni ogni due mesi, si è parlato brevemente anche di tassi d’interesse negativi. La delegazione governativa ha spiegato perché, nonostante gli effetti collaterali indesiderati, i tassi negativi sono importanti per la Banca nazionale svizzera (BNS). Una loro abolizione prematura “comporterebbe elevati costi economici”, indica l’esecutivo.

I partiti hanno dal canto loro sottolineato che “politica deve portare avanti con la BNS, nel rispetto della sua indipendenza, un dialogo sulla politica globale dei bassi tassi di interesse e sulle loro ripercussioni sulla Svizzera”.

Bilancio WEF

All’incontro odierno hanno preso parte per l’esecutivo, la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, i consigli federali Guy Parmelin e Ignazio Cassis, oltre che il cancelliere della Confederazione Walter Thurnherr.

Sommaruga e Parmelin hanno in particolare presentato il bilancio del Governo del WEF 2020 di Davos. L’edizione di quest’anno ha offerto numerose opportunità di stringere contatti, sia bilaterali che multilaterali, con partner europei e mondiali che altrimenti non sarebbero stati possibili.

Quanto all’incontro con il presidente USA Donald Trump, il consigliere federale Parmelin ha rilevato che la sfida principale in vista della firma di un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti risiede nel disavanzo commerciale: quasi l’80% della bilancia commerciale è da ricondurre alle esportazioni dell’industria farmaceutica. La Svizzera ha tuttavia potuto dimostrare che negli ultimi anni questo settore ha creato migliaia di posti di lavoro negli USA.

Rapporti con l’UE

I partiti sono stati informati dal Consiglio federale anche in merito all’incontro avuto a Davos con la nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. A tale riguardo sono stati affrontati argomenti quali l’accordo istituzionale, l’associazione della Svizzera al nuovo programma di ricerca Orizzonte Europa 2021-2027, la posizione della Confederazione nel mercato dell’elettricità dell’UE, nonché il secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri.

Nei colloqui è stato sottolineato che occorre attendere la votazione del 17 maggio 2020 sull’iniziativa popolare “Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)” prima di discutere di ulteriori passi da compiere verso l’accordo istituzionale, precisa la nota.

Strategia di politica estera

Dal canto suo, il consigliere federale Ignazio Cassis ha illustrato la Strategia di politica estera 2020-2023, adottata dal Governo nella sua seduta del 29 gennaio scorso: le priorità sono la pace e la sicurezza, il benessere, la sostenibilità e la digitalizzazione.

Vi sono inoltre definiti obiettivi concreti per le varie regioni del mondo, con particolare attenzione all’Europa e all’UE nonché priorità per le reti delle rappresentanze elvetiche all’estero e la comunicazione.

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