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Commissione Nazionale approva preventivo 2010

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 novembre 2009 - 17:46
(Keystone-ATS)

BERNA - La commissione delle finanze del Consiglio nazionale, presieduta per l'ultima volta da Fabio Abate (PLR/TI), ha approvato oggi, con 14 voti contro 5 e 6 astenuti, il preventivo 2010 della Confederazione, che calcola un deficit di 1,7 miliardi di franchi. I conti - ha sottolineato Abate - sono conformi all'esigenza del freno all'indebitamento. Il plenum esaminerà il preventivo nella sessione invernale.
Nella versione licenziata dalla commissione del Nazionale, l'anno prossimo si prevedono uscite per 60,349 miliardi di franchi ed entrate per 58,632 miliardi, con una maggiore uscita di 1,717 miliardi. La versione della commissione delle finanze degli Stati calcola invece un disavanzo di 1,922 miliardi, a fronte di 1,969 miliardi del progetto aggiornato del Consiglio federale (in estate si parlava ancora di un disavanzo di 2,4 miliardi).
Confermando questi dati all'ATS, il presidente Fabio Abate, giunto al termine del suo mandato biennale, ha tenuto a sottolineare l'atmosfera eccellente in cui si sono svolte le discussioni. "Pensavamo a un dibattito difficile", ha aggiunto. Invece, ogni proposta è stata presentata in modo costruttivo. Pure presente alla conferenza stampa, il consigliere nazionale Christian Levrat (PS/FR) ha ringraziato il presidente uscente, sottolineando che ha "dato prova di una conduzione dei lavori razionale ed efficiente".
Su certi punti - ha precisato Abate - siamo stati un po' più rigorosi, ma in altri più generosi della commissione della Camera dei cantoni. Complessivamente, la commissione delle finanze ha cercato di ridurre il deficit del 2010, con correttivi supplementari. Come quella degli Stati, ha deciso di risparmiare 40 milioni di franchi a livello del personale federale (-1%). Ha previsto altri tagli minori, segnatamente per quanto riguarda Presenza Svizzera (-2,5 milioni).
Quest'ultima somma, sarebbe destinata a una campagna intesa a ridare lustro all'immagine della Svizzera negli Stati Uniti. Orbene - ha spiegato Abate - la maggioranza dei commissari ha ritenuto che spetti alle banche di finanziare un'azione del genere, e non alla Confederazione. A suo modo di vedere non si tratta dunque di una misura di ritorsione contro Presenza Svizzera.
La Commissione delle finanze del Nazionale vuole inoltre ridurre "assai drasticamente" i mezzi finanziari nel settore dell'alloggio. Al riguardo non sono state fornite cifre. La commissione postula anche economie nelle spese generali del Dipartimento federale delle finanze e nella posizione del Dipartimento federale di giustizia e polizia concernente i passaporti biometrici. Inoltre, l'Ufficio federale dell'aviazione civile dovrebbe rinunciare a sostituire un aereo usato dagli ispettori (4 milioni).
L'esercito dovrebbe ricevere quanto previsto dal Consiglio federale, ma non un centesimo di più. La proposta di una sottocommissione di accordare 70 milioni supplementari non è stata presa in considerazione, ha precisato Christian Levrat. La commissione non ha voluto saperne di tornare sul rifiuto del parlamento di accordare 200 milioni in più per i sussidi intesi a ridurre i premi malattia degli assicurati di condizioni modeste.
La commissione è invece disposta a compiere un gesto in favore dei monumenti storici (+30 milioni). Su pressione dei cantoni, 25 milioni dovrebbero essere stanziati per incentivare il riscaldamento a distanza. I commissari sono pure stati sensibili verso le difficoltà del Museo alpino svizzero (+500'000 franchi).
Approvando il preventivo, la commissione ha respinto due domane di rinvio. L'UDC chiedeva un giro di vite ancora più drastico, mentre i Verdi sollecitavano nuove entrate. I commissari non hanno preso in considerazione l'esigenza dei partiti borghesi, espressa una settimana fa in occasione dei colloqui alla Casa von Wattenwyl, di ridurre del 5% il "tenore di vita" della Confederazione. L'incontro era dedicato al futuro programma di sgravi finanziari, con cui il governo intende risparmiare 4,5 miliardi di franchi tra il 2011 e il 2013.

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