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Commissione Stati boccia introduzione congedo paternità pagato

(Keystone-ATS) L’introduzione di un congedo paternità non è una priorità. Se introdotto, inoltre, graverebbe sull’economia dato che per finanziarlo sarebbe necessario aumentare i prelievi sui salari.

Per questi motivi la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSS-S) propone al plenum di non dare seguito a una iniziativa parlamentare in tal senso depositata dal consigliere nazionale Martin Candinas (PPD/GR).

Nel suo atto parlamentare, il grigionese propone l’introduzione di un congedo di due settimane per i neopapà alla nascita di un figlio, pagato tramite le Indennità per perdita di guadagno (IPG). Per generare i 200 milioni di franchi necessari, è previsto un prelievo sui salari dello 0,06%.

Candinas sostiene che la presenza del padre dopo la nascita di un figlio è indispensabile per un buon inizio della vita familiare e per costruire un rapporto col neonato. Se vi sono già altri figli, inoltre, occorre occuparsi anche di loro.

Attualmente, i neopapà che vogliono occuparsi del bebè sono spesso costretti a chiedere un congedo non pagato. Al pari del congedo maternità, anche il congedo paternità dovrebbe essere finanziato secondo Candinas con un’indennità pari all’80% del salario (196 franchi al massimo al giorno).

Dal primo luglio 2005, in caso di maternità le donne che esercitano un’attività lucrativa percepiscono per 14 settimane un’indennità che copre l’80% del reddito da lavoro (massimo 196 franchi). Disposizioni cantonali, regolamenti del personale e contratti collettivi di lavoro possono prevedere soluzioni più generose.

La proposta di Candinas era stata sostenuta in aprile dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale che l’ha approvato con 13 voti contro 10.

La commissione parallela degli Stati è però di un’altra opinione: considerata la decisione del Consiglio federale di diminuire il prelievo sui salari destinato alle indennità per perdita di guadagno dal prossimo anno, “non sarebbe giudizioso gravare nuovamente il fondo IPG e, di riflesso, anche l’economia”.

CSS-S ricorda anche che il Consiglio degli Stati ha già introdotto nuovi prelievi salariali nell’ambito del progetto “Previdenza per la vecchiaia 2020”. Per questo motivo, la maggioranza della commissione ritiene che l’introduzione di un congedo paternità non rappresenti attualmente una priorità.

Una minoranza sostiene invece la necessità di introdurre un congedo pagato per i neopapà, congedo “il cui bisogno si fa sentire da tempo”.

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