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Comparis: diminuisce la richiesta di ipoteche di lunga durata

(Keystone-ATS) L’aumento dei tassi di interesse si fa sentire e la domanda di ipoteche di lunga durata registra una flessione sensibile. Nel terzo trimestre dell’anno, la proporzione dei contratti di lunga durata è scesa da oltre l’80% dei tre mesi precedenti al 70%. Lo indica il sito di confronto internet Comparis.

I proprietari immobiliari ritornano con maggiore frequenza ad optare per soluzioni a medio termine e sono disposti a correre rischi maggiori, si legge in una nota del sito internet, che ha pubblicato oggi il suo Barometro ipoteche.

Tra luglio e settembre, i tassi di riferimento per le ipoteche fisse della durata di dieci anni sono aumentati in media dal 2,3 al 2,6%, rispetto al secondo trimestre. Quelli per i contratti fissi di cinque anno sono passati dall’1,6 all’1,9%. Mutamenti minimi invece per i contratti di un anno, con interessi in media dell’1,4%. Per i prestiti a tasso variabile è richiesto in media il 2,7%.

La domanda di ipoteche per medie durate (4-6 anni) è salita dal 16 al 25%. Le ipoteche a tasso fisso sono richieste come in precedenza nel 76% dei casi. La domanda di modelli Libor è aumentata dal 9 al 12%.

I dati raccolti da Comparis sui tassi di interesse si basano sulle indicazioni di circa 65 istituti di credito, aggiornati quotidianamente. Per le durate sono analizzate le domande di finanziamento piazzate nella Borsa Ipoteche di Comparis dalle persone interessate a un credito immobiliare.

Queste – scrive il sito internet- ricevano dagli istituti finanziari offerte elaborate su misura. Dall’esperienza finora raccolta emerge che, nella maggior parte dei casi, i tassi di interesse delle singole offerte sono inferiori ai tassi di riferimento ufficiali, osserva Comparis.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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