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Congiuntura ora è favorevole, ma occhio a rapporti con Ue dice UBS

La ripresa è in atto. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Buona congiuntura nei prossimi trimestri, ma anche nuvole all’orizzonte, in particolare a causa del fallimento dei negoziati sull’accordo quadro con l’Unione europea (UE): si presentano così le prospettive per l’economia elvetica agli occhi degli esperti di UBS.

L’impatto immediato della mancata intesa con Bruxelles è ancora limitato, perché gli accordi bilaterali esistenti rimarranno per il momento in vigore, ha argomentato oggi l’economista Alessandro Bee in una conferenza telefonica di presentazione dello studio periodico Outlook Svizzera. A lungo termine tuttavia sussistono rischi per lo sviluppo economico del paese, a causa della sua dipendenza dall’Ue in comparti come esportazioni, manodopera ed energia. Soprattutto perché gli accordi bilaterali potrebbero erodersi con il trascorrere del tempo.

Bee si dice particolarmente preoccupato riguardo al tema della manodopera: a suo avviso senza i lavoratori dell’Ue l’economia dei 26 cantoni non sarà in grado di affrontare le sfide poste da una società che invecchia. Ma anche sul fronte energetico vi potrebbero essere difficoltà, con significative importazioni di elettricità dall’Europa, almeno in una fase transitoria e nei mesi invernali, a causa degli impegni climatici.

In materia di esportazioni il capo economista di UBS Daniel Kalt si aspetta che la dipendenza della Svizzera dall’Ue diminuisca nei prossimi anni. Tuttavia i 27 rimarranno di gran lunga il più importante partner commerciale: una stretta cooperazione con loro resterà perciò una priorità per la politica economica elvetica.

A breve termine gli specialisti della grande banca vedono comunque prospettive rosee: nei prossimi trimestri l’economia svizzera beneficerà di una ripresa post-coronavirus che porterà il prodotto interno lordo a salire (su base annua) del 3,4% nel 2021 e del 3,0% nel 2022, valori che confermano la precedente stima che risale a un mese fa.

Sul fronte dell’inflazione, Kalt ritiene solo temporaneo il recente rincaro causato dall’aumento del prezzo del petrolio e dalle difficoltà di approvvigionamento. In Svizzera l’indice dei prezzi al consumo è atteso da UBS in aumento solo dello 0,4% sia nel 2021 che nel 2022. Di conseguenza la Banca nazionale svizzera (BNS) non dovrebbe aumentare i tassi di interesse almeno fino al 2024.

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