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Congo: ribelli ugandesi fanno strage civili in villaggio est

(Keystone-ATS) Ancora una strage di civili indifesi in un villaggio del Congo (Rdc, ex Zaire), ancora uomini, donne e bambini sorpresi all’alba nelle loro case da commando di guerriglieri che li hanno massacrati senza pietà. Almeno 40 i cadaveri recuperati dagli operatori della Croce Rossa, altre decine i feriti di cui dieci in gravi condizioni.

Secondo la polizia l’attacco è stato compiuto da ribelli ugandesi che hanno sconfinato e, praticamente senza trovare resistenza, hanno devastato la località di Kamango, di recente riconquistata dai governativi di Kinshasa con l’aiuto dei caschi blu delle Nazioni Unite. Oltre al massacro, organizzazioni umanitarie hanno denunciato stupri, saccheggi e “più di dieci case date alle fiamme e completamente bruciate”.

I soccorritori stanno setacciando la foresta circostante alla ricerca di superstiti che potrebbero essere riusciti a salvarsi e che potrebbero essere ancora nascosti, senza il coraggio di tornare al loro villaggio. Kamango dista più di 600 chilometri da Goma, la capitale della provincia del Nord-Kivu di cui ora i governativi – che potrebbero proteggere la popolazione – hanno il controllo.

Invece Kamango è vicinissimo al confine con l’Uganda, è a pochi chilometri da una frontiera oltre la quale imperversano i ribelli ugandesi delle Forze alleate democratiche-Esercito nazionale per la liberazione dell’Uganda (ADF-Nalu). Si tratta di un’organizzazione attualmente formata esclusivamente da integralisti islamici e capeggiata dal 2007 da Jamil Mukulu. Gli Stati Uniti l’hanno inserita nel 2001 nella lista delle organizzazioni terroristiche e dal 2011 contro Mukulu le Nazioni Unite hanno deciso una serie di sanzioni. Peraltro finora senza grandi effetti.

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