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Congo: violenze, uccise 16 persone, 5 erano ragazzine

Bambini congolesi a Bunia, capitale della provincia di Ituri: in questa regione sono scoppiate le violenze. KEYSTONE/AP/JEROME DELAY sda-ats

(Keystone-ATS) Sedici persone, tra cui cinque ragazzine di meno di 15 anni, sono state uccise nella provincia Ituri, nell’est della Repubblica Democratica del Congo dove gli attacchi contro i civili sono aumentati negli ultimi mesi.

L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, ha denunciato violenze equiparabili a crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

Secondo le informazioni verificate dall’Onu, l’ultimo attacco che ha causato le 16 vittime ha avuto luogo a Moussa, un villaggio nel territorio di Djugu, a nord di Bunia, il capoluogo di provincia. Tutte e 16 le persone sono state uccise da colpi di arma da fuoco o da taglio.

Come risultato dell’attacco, decine di persone sono fuggite da Moussa e si sono rifugiate nei villaggi vicini. “Condanniamo con la massima fermezza questo attacco a bambini innocenti. Non dovrebbero mai pagare il prezzo di tali atti di violenza abietti”, ha dichiarato il rappresentante dell’UNICEF nella RDC Edouard Beigbeder.

“Chiediamo a tutte le parti di rispettare i diritti delle donne e dei bambini”, ha aggiunto. “Dall’inizio dell’anno più di 300 persone sono morte a causa della violenza a Ituri. Tra aprile e maggio, l’UNICEF ha ricevuto più di 100 denunce di violenze su bambini, tra cui stupro, omicidio e mutilazione, attacchi contro scuole e centri sanitari nella provincia orientale del Paese. Già più di 200.000 persone, la maggior parte delle quali bambini, sono fuggite dall’escalation di violenza nelle regioni di Djugu, Mahagi e Irumu della provincia di Ituri dall’inizio dell’anno. Hanno cercato rifugio nelle comunità ospitanti e nei siti di sfollamento estremamente sovraffollati a Bunia e dintorni”.

Le truppe della Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo(MONUSCO) proseguono i pattugliamenti ma sono sempre più frequenti gli scontri con gli assalitori nel territorio di Djugu.

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