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Consiglio d’’Europa, punire i clienti, non le prostitute

(Keystone-ATS) Punire i clienti delle prostitute, ma non chi si prostituisce, com’è fatto da anni in Svezia. Secondo l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa questo “è il modo più efficace per prevenire e lottare contro il traffico di esseri umani”. Per questo nel rapporto su “prostituzione, traffico di esseri umani e schiavitù moderna in Europa” votato oggi a larga maggioranza dai membri dell’assemblea, s’invitano gli Stati membri a “valutare la penalizzazione dell’acquisto di servizi sessuali”.

Dai dati presentati nel rapporto emerge che ogni anno in Europa vi sarebbero tra le 70 mila e le 140 mila persone vittime della tratta di esseri umani e che sul Continente questa è finalizzata allo sfruttamento sessuale nell’84% dei casi circa.

Per questo il documento votato oggi si concentra in modo particolare sulle leggi che gli Stati dovrebbero avere per regolare il fenomeno della prostituzione. Secondo le ricerche svolte il miglior modello sarebbe quello di punire i clienti delle prostitute ma non le prostitute stesse. In Svezia questo ha portato non solo a un dimezzamento del numero di prostitute, ma ha reso il Paese inappetibile ai trafficanti di esseri umani.

Al contrario i modelli di legalizzazione, come quello tedesco e olandese, finirebbero per avere effetti perversi. Cosi come quello della penalizzazione delle prostitute, adottato in Russia, Romania, Albania, Serbia e Ucraina.

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