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Consiglio degli Stati: la Lex Koller non va inasprita

(Keystone-ATS) La Lex Koller, norma che limita l’acquisto di beni immobiliari da parte di stranieri domiciliati all’estero, non va inasprita. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati che ha respinto due mozioni in tal senso della consigliera nazionale Jacqueline Badran (PS/ZH), giudicando che le misure proposte non permetteranno di frenare l’attuale aumento dei prezzi sul mercato immobiliare elvetico e neppure di risolvere i problemi che ne derivano.

Con la prima mozione (respinta per 26 voti a 15) Badran voleva sottomettere, come in passato, gli immobili commerciali all’obbligo di autorizzazione.

Il secondo atto parlamentare (bocciato per 26 voti a 15) mirava ad abrogare i privilegi di cui godono le persone all’estero per l’acquisto di partecipazioni a fondi immobiliari e a società immobiliari quotate in borsa.

Le due mozioni, sostenute dal Consiglio federale, erano già state approvate dal Nazionale senza discussione. Nonostante siano state liquidate col voto odierno degli Stati, Jacqueline Badran sta pensando al lancio di un’iniziativa popolare.

Per la maggioranza dei “senatori”, soprattutto esponenti PPD e PLR, la presenza di capitali esteri sul mercato immobiliare è talvolta indispensabile per portare a termine progetti importanti, specie se ubicati in regioni turistiche.

Per diversi oratori, inoltre, gli investitori stranieri non sono quel “moloch” dipinto dai sostenitori delle mozioni responsabile in toto del surriscaldamento del mercato immobiliare. Per Georges Theiler (PLR/LU), ad influenzare il prezzo degli immobili sono i bassi tassi di interesse e l’aumento demografico, non gli investitori stranieri

Fabio Abate (PLR/TI) si è detto stupefatto che il Consiglio federale “pensi di risolvere simili problemi prendendosela con gli stranieri”. Il Ticinese ha poi sottolineato che una limitazione delle partecipazioni estere in fondi immobiliari svizzeri potrebbe ritorcersi contro le nostre casse pensioni, che non di rado investono all’estero in fondi simili.

Nei loro interventi, i fautori delle mozioni hanno evocato l’aumento crescente, specie negli ultimi anni, degli investimenti speculativi nel mattone sostenuti da importanti società estere.

Il risultato di questa evoluzione, hanno sostenuto diversi esponenti del PS e del Verdi, è sotto gli occhi di tutti: il rincaro degli affitti nei centri città obbliga professionisti e negozianti ad andarsene poiché le pigioni sono diventate proibitive.

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