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Consiglio nazionale: il parlamento vuole fare pressione su UBS

(Keystone-ATS) L’UBS è invitata a fare un esame di coscienza. Il Consiglio nazionale ha trasmesso oggi una mozione del Consiglio degli Stati che mira a vietare alla banca di riscattare gli attivi illiquidi detenuti dalla Banca nazionale svizzera (BNS) fintanto che l’istituto non avrà analizzato a fondo la crisi finanziaria.

Quest’analisi è una delle raccomandazioni formulate dalle commissioni della gestione delle Camere nel rapporto del 30 maggio 2010 sul tracollo dell’UBS e la trasmissione di dati di clienti agli Stati Uniti. Secondo il testo della mozione, approvata con 106 voti contro 49, applicare rapidamente questa raccomandazione è l’unico modo per riabilitare politicamente e socialmente la grande banca.

A nome della commissione, Maria Roth-Bernasconi (PS/GE) ha chiesto un'”analisi dettagliata, trasparente e indipendente” della crisi finanziaria. Orbene, a suo modo di vedere il rapporto pubblicato nel frattempo dall’UBS manca assolutamente di trasparenza. “Occorre fare la massima chiarezza prima che la banca riscatti questi attivi tossici, in barba alle autorità e alla popolazione”, ha sottolineato la deputata socialista. La mozione chiede al Consiglio federale di adottare tutti i provvedimenti in suo potere per agire in questo senso.

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