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Consiglio nazionale: trapianto organi, no al “consenso presunto”

(Keystone-ATS) Il prelievo di organi destinati al trapianto continuerà ad essere possibile solo in caso di consenso esplicito del donatore o dei suoi famigliari. Approvando stamane la revisione parziale della legge in materia, il Consiglio Nazionale ha scartato – con 168 voti contro 67 – la proposta di introdurre il modello del “consenso presunto” che autorizza l’espianto in assenza di un esplicito rifiuto.

La Confederazione occupa ancora agli ultimi posti a livello europeo per quanto riguarda la donazione di organi con 14,4 donatori per milione di abitanti. “I bisogni però sono in continua crescita e fino a due persone a settimana muoiono in attesa di organi idonei al trapianto”, ha spiegato Marina Carobbio (PS/TI) a nome della minoranza della commissione.

Introducendo il sistema del “consenso presunto”, cioè considerando tutti i cittadini potenziali donatori se non hanno esplicitamente affermato il contrario, “si rafforza quindi la riflessione individuale sulla donazione, garantendo nel contempo ad ognuno il diritto di disporre del proprio corpo; ciò non costituirebbe una donazione automatica”, ha aggiunto.

Per la maggioranza, però, questo modello non garantirebbe un incremento del tasso di donazione di organi.

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